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Campi Flegrei, scoperto un nuovo vulcano: ecco dove si trova

Published by
Giancarlo Spinazzola

Campi Flegrei, è stato scoperto un nuovo vulcano in zona: ecco cosa sta accadendo

Campi Flegrei, scoperto un nuovo vulcano: ecco dove si trova (Ansa Foto) – Napoli.cityrumors

Immagina di camminare lungo la costa di Pozzuoli o di ammirare il panorama dall’isola di Ischia, senza sapere che sotto di te si trova un vero e proprio cuore geologico in fermento. La vulcanicità della zona dei Campi Flegrei, e l’attività di bradisismo a Pozzuoli, sono fenomeni che da secoli affascinano studiosi e appassionati di geologia.

Ma l’area, già famosa per i suoi crateri e per i fenomeni sismici e vulcanici che ne segnano la storia, ha ancora molte sorprese da rivelare, soprattutto nel suo “sottosuolo” marino.

Il bradisismo, un fenomeno che fa variare il livello del suolo, ha caratterizzato la storia recente di Pozzuoli, dove negli ultimi decenni i fenomeni di sollevamento e abbassamento del terreno sono stati evidenti. La causa di questi movimenti è il continuo “respiro” del vulcano dei Campi Flegrei, che è un supervulcano attivo, il cui magma si sposta e provoca oscillazioni nel terreno.

A far da cornice, l’Isola di Ischia, anch’essa di origine vulcanica, e i Campi Flegrei, che non sono solo aree di interesse per gli studi vulcanologici, ma anche un punto cruciale per il monitoraggio dei rischi naturali in una zona densamente popolata.

La scoperta ai Campi Flegrei: un vulcano sommerso e una vasta frana

Gli occhi degli studiosi si sono rivolti verso un altro, affascinante scenario: quello del fondale marino che circonda le isole di Ischia e il golfo di Pozzuoli. Nuove indagini magnetiche condotte nel 2022 da un team di ricercatori dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e del CNR-Ismar hanno svelato un sistema vulcanico sottomarino attivo, situato proprio al largo delle coste campane.

La scoperta ai Campi Flegrei: un vulcano sommerso e una vasta frana (Ansa Foto) – Napoli.cityrumors

I rilevamenti, effettuati con sondaggi navali e aerei, hanno portato alla luce una serie di strutture geologiche sconosciute fino a oggi. Tra queste, il più sorprendente è il ritrovamento di una caldera sommersa di enormi dimensioni, un antico vulcano che si trovava lì, sotto il mare, ben prima che la storia dell’uomo iniziasse.

La caldera, una vasta depressione circolare formata da un’eruzione catastrofica, si trova proprio a ovest di Ischia, e rappresenta un importante tassello per comprendere meglio la storia evolutiva dei Campi Flegrei e dell’isola. Questa scoperta potrebbe cambiare radicalmente la nostra comprensione di come questi territori vulcanici si siano evoluti nel corso dei millenni e di come l’attività vulcanica si stia ancora sviluppando in sottofondo.

Ma la scoperta non si limita a questa caldera. Gli studiosi hanno anche mappato una vasta frana sottomarina che si estende per chilometri sul fondale marino. La frana potrebbe essere il risultato di instabilità nei versanti vulcanici, fenomeno che, in caso di attivazione, potrebbe dare vita a eventi come tsunami o ulteriori modificazioni nel paesaggio marino.

Queste frane, infatti, sono tipiche di aree vulcaniche attive come quella dei Campi Flegrei, dove i movimenti del terreno e i flussi di magma creano pressioni che destabilizzano il fondale marino.

Implicazioni per il futuro: rischi e riflessioni

Ciò che rende questa scoperta così importante non è solo il valore scientifico, ma anche le implicazioni che ha per la sicurezza delle persone che vivono in queste zone. Se il vulcano sommerso è ancora attivo, la sua eventuale eruzione potrebbe avere effetti devastanti, sia sulla terraferma che nel mare.

Inoltre, la frana identificata potrebbe rappresentare un pericolo immediato, soprattutto se le sue dinamiche diventano più instabili. I dati raccolti dai rilevamenti magnetici e dalle analisi batimetriche (che misurano la profondità del fondale marino) sono cruciali per capire meglio la vulnerabilità dell’area.

Questo studio ci dà anche una visione più chiara di quanto sia importante il monitoraggio geologico e vulcanico in un’area così popolata. Non solo le tecniche moderne, come i rilevamenti magnetici, ma anche una visione integrata di dati batimetrici e sismici ci permettono di avere un quadro completo della situazione e di prendere decisioni più informate.

E mentre la scienza avanza, è fondamentale che anche la popolazione locale sia consapevole di questi rischi, per affrontare al meglio eventuali future sfide legate a questi fenomeni naturali.

In fondo, la scoperta di un vulcano sommerso vicino a casa nostra non è solo un dato scientifico interessante: è un invito a riflettere su quanto ci sia ancora da scoprire sotto la superficie della nostra Terra. E chissà, quali altri segreti geologici si nascondono sotto il nostro mare?

Giancarlo Spinazzola

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