L’addio di Kvara come viatico per un trofeo da sollevare a fine stagione? C’è una coincidenza davvero strana
Khvicha Kvaratskhelia, l’uomo che ha stregato i tifosi del Napoli con la sua magia sulla fascia, farà presto fare le valigie per trasferirsi al Paris Saint-Germain. Un addio sulla base di circa 80 milioni di euro che inevitabilmente “costringerà” la formazione partenopea a tornare sul mercato per acquistare il suo sostituto.
Una cessione che sembra ormai solo da ufficializzare, e che, inevitabilmente, fa riemergere una curiosa “tradizione” che lega il club partenopeo ai parigini. Ogni volta che un calciatore azzurro è stato ceduto al PSG, il Napoli ha poi sempre sollevato un trofeo importante. Potrebbe essere una coincidenza? O forse una sorta di incantesimo che si ripete ogni volta?
Kvaratskhelia, con il suo talento esplosivo, potrebbe essere solo l’ultimo tassello di questa storia che si rinnova ormai da oltre un decennio. Ma se il destino avesse in serbo un’altra “magia” per gli azzurri, siamo pronti a scommettere che la cabala non tarderà a fare il suo corso. Ma da dove nasce questa singolare sequenza di eventi? Analizziamola più da vicino.
La cabala delle cessioni al PSG e i trofei conquistati dal Napoli
Partiamo da un dato curioso: ogni volta che un giocatore del Napoli ha ceduto le proprie ambizioni al Paris Saint-Germain, il club partenopeo ha visto un immediato riscatto sul campo con un trofeo alzato. Un filo invisibile sembra legare queste due realtà, quasi a voler segnare una linea di continuità tra la partenza di un calciatore e la conquista di un nuovo successo.
Non si tratta solo di coincidenze, ma di una sequenza che, per i tifosi del Napoli, ha quasi il sapore di una promessa che il calcio sembra mantenere. L’episodio più recente risale alla stagione 2022/2023, quando Fabian Ruiz, centrocampista spagnolo che era diventato un pilastro della squadra, ha lasciato Napoli per il PSG.
L’addio è avvenuto a fine agosto, ma pochi mesi dopo, il Napoli ha vissuto una delle sue stagioni più emozionanti, riuscendo finalmente a conquistare lo scudetto dopo 33 anni di attesa. Non solo una vittoria storica, ma anche la conferma di una tradizione che sembrava ormai scritta nel destino.
Non solo Fabian Ruiz: due attaccanti prima dello spagnolo
E tornando indietro nel tempo, si scoprono altre “coincidenze” che sembrano sempre seguire lo stesso copione. Nel 2013, ad esempio, il Napoli cedette Edinson Cavani al PSG in estate, e subito dopo, la squadra di Rafa Benitez si aggiudicò la Coppa Italia contro la Fiorentina, con una prestazione memorabile che regalò ai tifosi azzurri un trofeo tanto desiderato.
La stessa storia accadde per la prima volta nel 2012, quando il Pocho Lavezzi salutò Napoli per trasferirsi sotto la Tour Eiffel. Nonostante l’addio, Lavezzi riuscì a regalare una delle sue migliori prestazioni in azzurro proprio nella finale di Coppa Italia contro la Juventus, e fu lui a contribuire in modo decisivo alla vittoria di un trofeo che segnò il punto più alto della sua carriera napoletana.
Che si tratti di un gioco del destino o di una pura casualità, ogni cessione al PSG sembra accompagnarsi a una nuova conquista per il Napoli, come se ogni volta che una stella lascia il Vesuvio, l’energia della squadra si rinnovasse, portando a una vittoria imminente. Il futuro dirà se anche Kvaratskhelia, con la sua partenza, sarà l’ennesimo pezzo di questa particolare tradizione, ma una cosa è certa: i tifosi azzurri non possono fare a meno di sperare che la cabala continui a regalarci sogni e trofei.