Un giovane di 20 anni originario di Gragnano è stato arrestato con l’accusa di atti persecutori nei confronti della sua ex fidanzata, una giovane donna in stato di gravidanza.
L’arresto è avvenuto a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
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Secondo le indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Castellammare di Stabia, il giovane avrebbe ripetutamente minacciato e aggredito l’ex compagna a partire da febbraio 2024. Le violenze sarebbero avvenute sia durante la relazione sentimentale che dopo la sua conclusione. In alcune occasioni, l’indagato avrebbe utilizzato armi come un coltello e una pistola per intimidire la vittima.
La giovane donna, trovando il coraggio di porre fine a questa spirale di violenza, ha deciso di denunciare gli abusi subiti alle autorità competenti. La sua testimonianza è stata fondamentale per avviare le indagini che hanno portato all’arresto del 20enne. Le forze dell’ordine hanno raccolto prove che corroborano le accuse, evidenziando un quadro di continue vessazioni e minacce.
A seguito della denuncia, i Carabinieri hanno avviato un’indagine approfondita, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Le evidenze raccolte hanno portato il Giudice per le Indagini Preliminari a emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del giovane, ritenuto gravemente indiziato del reato di atti persecutori. L’arrestato è stato quindi trasferito presso il carcere di Poggioreale a Napoli.
Il contesto della violenza di genere
Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di violenza di genere, un fenomeno purtroppo diffuso che colpisce molte donne, spesso all’interno di relazioni affettive. La decisione della vittima di denunciare le violenze rappresenta un passo cruciale non solo per la propria tutela, ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di affrontare e combattere questi comportamenti abusivi.
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In Italia, il reato di atti persecutori è disciplinato dall’articolo 612-bis del Codice Penale e prevede pene severe per chiunque metta in atto comportamenti persecutori che causino un perdurante e grave stato di ansia o di paura nella vittima. Oltre all’azione penale, esistono numerosi centri antiviolenza e servizi di supporto dedicati alle vittime di violenza di genere, che offrono assistenza legale, psicologica e sociale.
L’arresto del giovane di Gragnano evidenzia l’importanza della denuncia come strumento fondamentale per interrompere situazioni di violenza e persecuzione. Le istituzioni e le forze dell’ordine ribadiscono il loro impegno nel proteggere le vittime e nel perseguire penalmente gli autori di tali reati, promuovendo al contempo una cultura del rispetto e della non violenza.