Napoli e le spiagge a numero chiuso in città: arriva la decisione ufficiale, si è pronunciato il Tar

Da oggi, le spiagge di Napoli potrebbero non essere più un privilegio limitato. Il Tar della Regione Campania ha recentemente annullato la decisione del Comune di Napoli e dell’Autorità Portuale di imporre il numero chiuso e l’obbligo di prenotazione per le spiagge Donn’Anna e delle Monache.
Questo provvedimento aveva fatto molto discutere in città, ma la decisione del tribunale sancisce la fine di un’era di restrizioni per l’accesso al mare. Il Comune e l’Autorità Portuale sono stati anche condannati a pagare le spese processuali in favore dei “Comitati per il Mare Libero, Gratuito e Pulito”, che avevano fatto ricorso contro la misura.
Il sistema di accesso limitato era stato introdotto durante l’emergenza sanitaria da Covid-19 e successivamente prorogato. La novità aveva suscitato preoccupazioni e malcontento tra i cittadini, soprattutto per le difficoltà che creava per i minorenni non accompagnati e le famiglie con redditi più bassi, che si vedevano costrette a prenotare solo tre ingressi settimanali.
Diritto al mare libero, l’entusiasmo dei comitati
Questo, evidentemente, non era stato un compromesso ideale per tutti i napoletani e per i tanti turisti che desiderano godere delle bellezze naturali della città. I comitati, che da tempo si battono per il diritto al mare libero, hanno accolto con entusiasmo la sentenza, esprimendo la speranza che ora il sindaco di Napoli rispetti finalmente la decisione della magistratura e non faccia ricorso contro di essa.

“La nostra battaglia non finisce qui” hanno dichiarato i portavoce, annunciando che la loro lotta proseguirà anche per altre spiagge, come ad esempio Riva Fiorita, e contro le proroghe delle concessioni che limitano il diritto dei cittadini ad accedere liberamente alla costa pubblica.
In risposta alla crescente richiesta di accesso libero e gratuito al mare, i comitati hanno organizzato per il 29 e 30 marzo una conferenza nazionale dal titolo “Mare Libero” a Napoli, evento che ha lo scopo di rafforzare l’azione in difesa delle spiagge libere. La conferenza si prevede come un punto di incontro fondamentale per tutti coloro che si oppongono alla privatizzazione delle coste e all’adozione di misure restrittive, come quelle del numero chiuso.
La sentenza del Tar e le implicazioni per Napoli
La decisione del Tar della Campania ha avuto un impatto significativo su Napoli e sulle sue spiagge più amate, come Donn’Anna e delle Monache. Queste spiagge, che per anni hanno rappresentato un luogo di aggregazione e svago per tanti, erano state chiuse o limitate a causa della necessità di adottare misure contro la diffusione del Covid.
Tuttavia, il tribunale ha ritenuto che queste restrizioni non fossero più giustificate, considerando anche la loro disparità di trattamento nei confronti di determinate categorie di persone. La decisione ha sollevato numerosi dibattiti, ma ha anche dato voce a chi chiedeva un cambiamento, un ritorno a una gestione più inclusiva delle spiagge.
Il tema delle spiagge libere è sempre stato al centro del confronto pubblico, e la sentenza ha senza dubbio rafforzato la posizione di chi sostiene che il diritto di accesso al mare non debba essere subordinato a limitazioni.
Un futuro di spiagge libere a Napoli
Adesso la parola passa al Comune di Napoli, che dovrà rispettare la sentenza e trovare soluzioni che consentano a tutti di usufruire delle spiagge senza barriere o prenotazioni. Ma la battaglia non si ferma qui: i comitati per il mare continuano a lottare per estendere la libertà di accesso ad altre spiagge e per prevenire l’introduzione di ulteriori misure restrittive che limiterebbero il diritto fondamentale dei cittadini di godere del proprio patrimonio naturale.
Questa vittoria del Mare Libero potrebbe rappresentare un importante precedente per altre città italiane, dove la lotta per l’accesso pubblico al mare è tutt’altro che conclusa. Non si tratta solo di una battaglia contro il numero chiuso, ma di una difesa dei diritti civili, della solidarietà e della bellezza del nostro paesaggio naturale.
E ora, con l’appoggio della comunità, la speranza è che le spiagge libere possano tornare a essere un luogo di ritrovo per tutti, senza barriere economiche o logistiche. Riusciranno i napoletani e i turisti a godere finalmente delle spiagge senza restrizioni? Non resta che aspettare e vedere come si evolverà questa storia, ma di certo, la sentenza del Tar è un passo importante verso un futuro di maggiore accessibilità alle coste pubbliche.