Domenica sera, mentre dentro lo stadio Maradona il Napoli stendeva l’Empoli con una prestazione da squadra vera, fuori andava in scena un’altra partita.
Non c’entrano gol, dribbling o fuorigioco. Qui si parlava di sicurezza, di controlli, di facce note che gli agenti conoscono fin troppo bene.
Finita la gara, le luci del campo si sono spente ma quelle delle forze dell’ordine sono rimaste accese. Perché ogni evento del genere porta con sé non solo entusiasmo, ma anche rischi concreti. E infatti la polizia, durante i controlli all’esterno dello stadio e lungo l’area circostante, ha fatto una scoperta tutt’altro che banale.
Gli agenti del Commissariato San Paolo, con l’aiuto della Polizia Locale e di altre forze in campo, hanno svolto una serie di controlli mirati a garantire la sicurezza e il rispetto delle regole. Il bilancio? Non leggerissimo: nove persone sono state beccate con sostanze stupefacenti e segnalate per uso personale. Tutti giovani, tra i 19 e i 40 anni. Alcuni sono stati anche pizzicati mentre cercavano di eludere i controlli ai varchi d’ingresso, violando il regolamento dello stadio.
In parallelo, la polizia ha messo nel mirino un altro problema ormai cronico: i parcheggiatori abusivi. Dieci soggetti sono stati sanzionati sul posto, mentre un undicesimo, già noto per reati simili, è stato denunciato per recidiva. Non è solo una questione di ordine pubblico: è un fenomeno che da anni rende difficile la vita ai tifosi e ai residenti.
Oltre ai parcheggiatori, la gestione del traffico ha richiesto interventi decisi. Le forze dell’ordine hanno rimosso 80 auto in sosta vietata e hanno staccato multe a raffica: 25 motoveicoli sanzionati e 155 violazioni del Codice della Strada complessive. Scene già viste? Forse sì, ma non per questo normali.
Questa volta, però, si è voluto fare un passo in più. Non si tratta solo di reprimere, ma anche di dare un segnale chiaro: attorno al calcio dev’esserci rispetto. Per gli altri tifosi, per chi lavora, per chi abita lì.
Quello che è successo fuori dallo stadio dopo Napoli-Empoli non è un fatto isolato. È il risultato di un lavoro costante, pianificato, che coinvolge la Questura di Napoli e tutti gli enti che si occupano della sicurezza in città. Dietro le divise ci sono uomini e donne che cercano ogni volta di evitare il peggio, di rendere l’esperienza della partita qualcosa di positivo, per tutti.
E a pensarci bene, anche questo è parte del calcio. Non solo tecnica, schemi e classifica, ma anche il contesto in cui tutto questo si svolge. Perché godersi una partita significa anche sentirsi tranquilli, non dover discutere con chi chiede soldi per parcheggiare o trovarsi l’auto portata via dal carro attrezzi.
La prossima volta che andrai allo stadio, magari dai un’occhiata attorno. Non solo per capire se c’è posto, ma per notare quante cose si muovono — nel silenzio — per permetterti di vivere novanta minuti in pace. E chissà, forse anche per farti tornare con ancora più voglia.
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