Napoli presa d’assalto a Pasqua: tantissimi i turisti stranieri che hanno affollato il centro e non solo
La sensazione era già nell’aria, e stavolta i numeri sembrano darle ragione. Anche senza i dati ufficiali, Napoli ha vissuto un weekend pasquale da tutto esaurito. Migliaia di persone si sono riversate nel centro storico, sul Lungomare, e perfino in spiaggia, approfittando di un clima quasi estivo. Le previsioni parlavano di un milione di visitatori e, a giudicare dal colpo d’occhio, non sembra un’ipotesi così azzardata.
Il cuore della città ha battuto forte. Alberghi occupati al 70%, lunghe file davanti ai luoghi simbolo e una vitalità che, a tratti, ha messo a dura prova anche la pazienza dei residenti. Secondo quanto annunciato nei giorni precedenti, solo l’aeroporto di Capodichino avrebbe dovuto accogliere circa 630mila persone, un dato che conferma l’appeal turistico sempre più internazionale di Napoli. Ma come spesso accade, a un afflusso record non corrisponde sempre un’organizzazione altrettanto efficiente.
In molti hanno parlato di successo, e forse hanno anche ragione. Ma non sono mancate voci fuori dal coro. Il sindaco di Bacoli, Josi della Ragione, ha sottolineato una flessione del 20% delle presenze, attribuendola alle preoccupazioni legate al bradisismo. Una voce fuori dal coro in un weekend dove quasi tutto sembrava gridare “sold out”.
Anche nella stessa città partenopea, tra scatti panoramici e code davanti alle pizzerie, c’è chi continua a sollevare dubbi sulla turistificazione della città, criticando la progressiva cessione di spazi pubblici ai privati. Una trasformazione che, per alcuni, rischia di snaturare l’identità autentica dei luoghi. E non sono mancate le difficoltà pratiche: già da venerdì la Linea 1 della metropolitana ha cominciato a rallentare. L’affollamento eccessivo ha costretto i dipendenti ANM a bloccare l’accesso alle banchine, lasciando i passeggeri in superficie in attesa che si svuotassero i treni.
Il picco di presenze ha messo a nudo anche alcuni limiti strutturali. La Circumvesuviana ha interrotto i collegamenti alle 14 il giorno di Pasqua, ad eccezione della tratta per Sorrento. E per il Lunedì dell’Angelo è previsto un servizio a scartamento ridotto, con orario festivo. Un dettaglio che pesa, soprattutto se si considera che proprio queste giornate festive rappresentano un’occasione d’oro per muovere turismo interno ed estero.
Insomma, Napoli incanta, come sempre. Ma la sua stessa bellezza, la sua capacità di attrarre persone da ogni angolo del mondo, diventa anche una sfida. Una sfida che chiama in causa le infrastrutture, il trasporto pubblico, la vivibilità per chi ci abita tutto l’anno. Il successo c’è, è sotto gli occhi di tutti, ma quanto è sostenibile nel lungo periodo?
È forse questo il momento per aprire una riflessione più profonda. Napoli ha dimostrato di poter reggere grandi numeri. Ma è pronta, davvero, a farlo in maniera continua? O rischia di pagare, nel tempo, il prezzo di un entusiasmo senza organizzazione?
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