In una città come Napoli, dove la politica spesso sembra più un eco lontano che una voce presente, c’è un nome che da qualche tempo sta tornando con forza tra le conversazioni di chi sogna un futuro più giusto e concreto: Flavia Sorrentino.
Non la solita figura calata dall’alto, ma una donna che ha costruito la sua credibilità partendo dal basso, sporcandosi le mani dove conta davvero: tra le strade, le periferie e le battaglie reali.

Per chi la segue da anni, Flavia non è certo una sorpresa. Ma per tanti, soprattutto tra le nuove generazioni, il suo volto è quello di una politica diversa, capace di parlare chiaro senza arroganza e di affrontare i problemi senza giri di parole. Non ha mai inseguito le luci della ribalta. Ha scelto invece la via più lenta e faticosa: quella dell’impegno costante, della coerenza e della presenza quotidiana.
Cresciuta nel cuore della città, Sorrentino non ha mai smesso di sentirsi parte di quella Napoli che troppo spesso viene raccontata solo nei suoi aspetti problematici. Lei ha fatto della sua napoletanità un valore politico, non un’etichetta folkloristica. È partita dalle istanze locali per arrivare a rappresentare i bisogni di chi troppo spesso resta invisibile: studenti senza diritti, lavoratori precari, famiglie ignorate dalle istituzioni.
I momenti chiave della sua carriera
La sua carriera ha attraversato momenti chiave. Dal suo impegno nel mondo antifascista, passando per la creazione del Movimento per il riscatto del Sud, fino al suo ruolo istituzionale come delegata del Comune per l’autonomia della città. Ma il punto forte non è il curriculum. È la sensazione che, dietro ogni parola che pronuncia, ci sia una storia vissuta, una scelta pensata, un’azione concreta. E questo, in politica, oggi è raro.

Il suo sguardo resta fisso su un obiettivo chiaro: costruire un’alternativa vera, radicata nel territorio e lontana dai giochi di potere. Non è una figura che cerca alleanze a tutti i costi, ma piuttosto una che lavora per unire chi condivide visioni, non interessi. E questo fa paura a molti, ma accende la speranza in tanti altri.
Napoli ha bisogno di figure come lei: non solo capaci, ma anche credibili, trasparenti, profondamente umane. La sua voce è quella che non urla, ma si fa sentire. Che non promette miracoli, ma propone soluzioni. Che non recita copioni, ma agisce su base reale, giorno dopo giorno.
Alla fine, la domanda non è solo “chi è Flavia Sorrentino?”, ma piuttosto: siamo pronti, come cittadini, ad accogliere una politica che ci assomiglia, che ci ascolta davvero, che non scappa davanti alle responsabilità? La risposta, forse, non è nei sondaggi. È nelle piazze, nei quartieri, nei bar. E lì, Flavia, c’è sempre stata.
Magari è da lì che ricomincia tutto.