Quando si parla di libertà, non è mai solo una parola vuota. Lo ha ricordato bene Vincenzo De Luca, intervenendo a Napoli durante le celebrazioni del 25 aprile.
Una giornata importante, carica di emozione, che ci invita ogni anno a riflettere su quanto sia costato il diritto di vivere liberi.
Il presidente della Regione Campania ha scelto toni diretti e sentiti, come è nel suo stile. Senza giri di parole, ha sottolineato quanto sia fondamentale “ricordare chi ha combattuto”, chi ha sacrificato tutto – spesso anche la vita – per dare a noi la possibilità di vivere in democrazia. Non una memoria sterile o formale, ma un richiamo forte a custodire valori che, anche oggi, non sono mai garantiti una volta per tutte.
Durante la cerimonia, De Luca ha parlato davanti al monumento dedicato ai caduti per la libertà, in piazza Carità. Lì ha voluto ribadire un concetto semplice e potente: la libertà non nasce per caso, né si mantiene da sola. È frutto di scelte coraggiose, di battaglie difficili e spesso dolorose. E proprio per questo va difesa ogni giorno, anche nei gesti più piccoli.
In un’epoca in cui i valori sembrano spesso messi in discussione, il governatore ha invitato a non abbassare mai la guardia. “Difendere la libertà significa anche contrastare ogni forma di odio e di intolleranza”, ha detto, rivolgendosi ai tanti giovani presenti. Un messaggio chiaro, che guarda al presente senza dimenticare il passato.
Vale la pena fermarsi un momento a pensare a quanto siano attuali queste parole. Guardando a ciò che accade oggi nel mondo – dalle crisi internazionali ai rigurgiti di intolleranza anche nei nostri confini – appare evidente che il 25 aprile non è solo una data da celebrare, ma un impegno vivo.
De Luca, nel suo intervento, ha anche sottolineato il ruolo della memoria collettiva. Non si tratta di rivangare il passato con nostalgia, ma di riconoscere nel sacrificio di chi ha lottato un fondamento indispensabile per costruire il futuro. Per questo ha invitato istituzioni, scuole e cittadini a tenere alta l’attenzione, promuovendo iniziative culturali e percorsi di conoscenza.
Tra le parole più incisive del discorso, una frase resta impressa: “Senza memoria non c’è futuro”. Una verità semplice, che può sembrare quasi scontata, ma che troppo spesso rischiamo di dimenticare nella frenesia quotidiana.
Alla fine della cerimonia, osservando la piazza colma di persone, una domanda sorge spontanea: riusciremo davvero, noi cittadini di oggi, a essere all’altezza di chi ha lottato per noi? Forse, la risposta si nasconde nei piccoli gesti quotidiani. Perché ogni scelta, ogni parola, ogni silenzio, racconta che idea di libertà vogliamo difendere.
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