Il clima della città di Napoli è da sempre rinomato nel mondo. Scopriamo la posizione della città nella speciale classifica stilata da Il Sole 24 Ore

Hai mai pensato che vivere a Napoli significasse anche convivere con un clima ideale? Se la risposta è sì, potresti rimanere un po’ sorpreso nel sapere che, secondo la nuova classifica de Il Sole24Ore, la città partenopea si colloca solo al 28° posto tra i 107 capoluoghi italiani per qualità del clima.
Una posizione che suona quasi come un paradosso, considerando quanto spesso il meteo mite di Napoli venga esaltato nel racconto popolare, tra lungomari assolati e inverni che sembrano primavere travestite. Eppure i numeri non mentono. La graduatoria, curata da Michela Finizio e realizzata dall’ufficio studi del Sole24Ore, si basa su dati concreti: ben 15 indicatori meteorologici raccolti da 3bmeteo nel periodo 2014-2024.
E tra temperature medie, umidità, giornate ventose, eventi estremi e variazioni stagionali, la verità emerge con forza: Napoli ha sì un clima particolare, ma è anche soggetto a fenomeni sempre più instabili e imprevedibili.
Un clima che cambia (e si fa sentire)
L’inverno appena trascorso ne è un esempio lampante. In Campania, è stato uno dei più caldi mai registrati. Giornate con sbalzi termici di 4-5 gradi nell’arco di poche ore, piogge di sabbia desertica e scirocco insistente hanno reso il clima un’esperienza quasi teatrale.

A Napoli, bastava uscire la mattina in giacca per poi rimpiangerla sotto il sole del primo pomeriggio. Un balletto meteorologico continuo, in cui anche le piogge non sono mancate – con allagamenti e smottamenti che hanno ricordato quanto il clima possa impattare, in modo concreto, sulla vita quotidiana.
Questi eventi – che una volta sarebbero stati definiti eccezionali – sono diventati più frequenti, e la loro incidenza pesa inevitabilmente nella valutazione complessiva del “clima migliore”. Certo, il fascino della brezza marina e delle temperature miti resta, ma la crescente instabilità contribuisce a far slittare Napoli nella seconda metà della top 30.
Tra percezione e realtà: cosa ci dice davvero questo piazzamento?
Mentre in testa alla classifica troviamo città come Bari, Barletta-Andria-Trani e Pescara, che riescono a combinare bel tempo e stabilità climatica, sul fondo della graduatoria spicca un dato clamoroso: Caserta si prende la maglia nera, chiudendo la lista con il peggior punteggio in assoluto. Uno scenario che invita a guardare oltre le impressioni superficiali e a riflettere su quanto il cambiamento climatico stia ridefinendo anche la nostra geografia meteorologica.
Il 28° posto di Napoli, in questo senso, è meno una delusione e più un campanello d’allarme. Forse è il momento di chiederci: stiamo ancora vivendo nel clima che pensavamo di conoscere? E quanto incide tutto questo sulle nostre scelte quotidiane, dal modo in cui ci vestiamo alla qualità della vita nei nostri quartieri?
In fondo, il tempo atmosferico non è solo un argomento da ascensore: è un fattore che può trasformare profondamente il modo in cui viviamo la nostra città. E Napoli, con il suo 28° posto, ci invita a guardarla con occhi nuovi. Non solo per ciò che è stata, ma per come sta cambiando.