Una stagione esaltante, quella del Napoli. Lo scudetto al fotofinish, la meravigliosa festa e un futuro che sembra ancora più radioso con la conferma di Antonio Conte e un mercato che si preannuncia spettacolare col primo colpo – Kevin De Bruyne – che ha già strappato i primi applausi. Ma che stagione è stata e soprattutto che stagione sarà? Lo abbiamo chiesto ad Antonio Papa, caporedattore di Serieanews.com e creator della pagina FantaTvPlay, specializzata sul Fantacalcio, oltre ad essere un noto autore e giornalista televisivo per Napoli Canale 21. Lo abbiamo torchiato un po’, ma purtroppo non siamo riusciti a strappargli un pronostico per il prossimo anno. Con un napoletano è praticamente impossibile.
Allora Antonio, vi siete ripresi dalla festa scudetto?
“Non ancora! Un po’ di “riposo” dal campionato dopo una stagione così stressante era d’obbligo. Quest’anno è stata una festa diversa rispetto a due anni fa. Con Spalletti fu più rilassata, era più un’attesa di qualcosa che sapevi già sarebbe arrivato. Qui paradossalmente è successo l’esatto contrario: se nel 2023 era solo questione di “quando”, quest’anno il “se” si è protratto praticamente fino al 2-0 di Lukaku al Cagliari, 51′ dell’ultima giornata, quando si è capito che ormai era fatta. Con dei momenti veramente da ricovero: il doppio VAR al 95′ di Parma-Napoli e Inter-Lazio avrà messo alla prova più di un cuore debole. Un’emozione davvero pazzesca”.
E quindi, potendo scegliere: meglio questo titolo o quello?
“Vuoi più bene a mamma o a papà? Preferisci la Nutella o le patatine fritte? Sono domande a cui è impossibile rispondere, anche perché rappresentano due sensazioni completamente diverse. Se proprio dovessi sceglierne uno… semplicemente non sceglierei! Certo, il Napoli spallettiano era dominante e bellissimo da vedere, quello di Conte più combattivo anche se meno appariscente. Due capolavori, ognuno a suo modo, due facce della stessa medaglia, due aspetti diversi che ci insegnano quante sfaccettature possa avere questo benedetto pallone che riempie le nostre giornate. A proposito, il riposo è finito: quando ricomincia il campionato?”
Presto, tranquillo! A proposito della prossima stagione: che Napoli ti aspetti?
“Me lo aspetto molto diverso da quello che abbiamo visto quest’anno. Credo sarà un Napoli ugualmente camaleontico ma sarà arrembante, sarà molto più proattivo di quello di quest’anno, che spesso ha dovuto proteggersi per fare di necessità virtù, visti i tanti infortuni e la rosa cortissima. La rosa di quest’anno sarà molto più profonda e non solo per le 3 competizioni. Conte ha sofferto come un cane quest’anno per le assenze ed è la prima garanzia che ha chiesto a De Laurentiis quando si sono parlati e hanno deciso di proseguire. Servono due squadre. Ventidue, ventitré titolari veri. Gente che entra e non fa rimpiangere chi esce e soprattutto che dia al mister la possibilità di cambiare assetto tattico anche in corsa, a seconda delle caratteristiche degli avversari”.
Con che modulo giocherà secondo te?
“Parlare di moduli in questo calcio è ormai superato e un allenatore come Conte, che si è aggiornato e modernizzato parecchio durante l’anno (e mezzo) sabbatico. Lo abbiamo visto anche nella stagione appena conclusa. Il Napoli ha giocato prima col 3-4-2-1, poi col 4-3-3, poi col 3-5-2 e infine col 4-4-2, ma l’interpretazione dei principi di gioco era sempre molto simile tranne quando era legata alle caratteristiche di chi c’era e soprattutto di chi non c’era. Ecco, mi aspetto che Conte insista ancora di più su questa versatilità della rosa, inserendo elementi in grado di far cambiare registro anche in corsa. Magari in partenza rivedremo il 4-3-3 ma non escludo si possa passare spesso anche alla difesa a tre”.
E gli acquisti? Secondo te chi compra De Laurentiis?
“Sarebbe più corretto dire “cosa” prenderà. Nomi ne stanno girando tanti ma spesso servono soprattutto per capire che tipologia di calciatore sta cercando il ds Manna. Ad esempio in avanti sarebbe straordinario affiancare Darwin Nunez a Lukaku. Un calciatore molto diverso, che attacca gli spazi in profondità e sfrutta la verticalità che porterà l’innesto di De Bruyne. Con l’arrivo di un artista del pallone così, cambia tutta la mappa mentale della squadra. Provo una sincera emozione nell’immaginare questo calciatore nel nostro campionato, a maggior ragione con quella maglia azzurra addosso. Se invece di Nunez dovesse arrivare Lucca, invece, sarebbe più un vice Lukaku. Con l’uruguaiano non escluderei che in situazioni limite possano perfino giocare insieme”.
E per il resto? Si cercano innesti anche negli altri reparti
“Assolutamente. Gli innesti saranno almeno 7 o 8, forse addirittura di più se si riescono a cedere tutti gli esuberi reali e potenziali. Arriverà un portiere di riserva – fare Meret più Milinkovic sarebbe da big assoluta, una prova di forza pazzesca – e almeno un altro centrale oltre al già ufficiale Marianucci, che sarà la quarta scelta. Beukema sarebbe perfetto, mi sarebbe piaciuto anche Solet ma per i problemi giudiziari che sta affrontando potrebbe essere un’incognita. Di sicuro un vice Di Lorenzo, poi forse anche un esterno a sinistra se dovesse andar via Spinazzola. A centrocampo molto dipende dal possibile addio di Anguissa, che però sembra scongiurato. Mi aspetto comunque un ultimo innesto in mezzo al campo per completare un reparto che con McTominay, De Bruyne, Lobotka e Gilmour è già top class. E poi ci sono gli esterni d’attacco che meritano un discorso a parte”.
E secondo te? Perché?
“Si sta parlando di vari nomi: Ndoye, Sancho, Noa Lang. Credo che ne arriveranno due, e come dicevo prima le caratteristiche dei calciatori ci svelano cosa ha in mente l’allenatore. Uno dei due sarà più creativo, più tendente ad accentrarsi partendo largo per inventare calcio e supportare la punta. L’altro avrà tecnica ma anche gamba e capacità di dare una mano in ripiegamento. In questo senso Ndoye ha dimostrato di avere entrambe le fasi e probabilmente prenderà il posto occupato da Politano quest’anno mentre l’altro esterno sarà l’erede di Kvaratskhelia con 6 mesi di ritardo. In questo senso Sancho sarebbe il top ma anche Lang ha dimostrato di poter fare molto bene anche a livelli più alti. Mi aspetto due coppie con i due esterni dell’ultima stagione (Neres e Politano) a ‘guardare le spalle’ a quelli che saranno i nuovi titolari. Questo è l’upgrade che ha chiesto Conte e soprattutto in quella zona di campo è di fondamentale importanza”.
Ok, a questo punto è d’obbligo un pronostico. Campionato e Champions: dove si piazzerà il Napoli?
“Ma voi siete pazzi! Chiedere ad un napoletano di esporsi equivale a tagliargli un arto. Non mi avrete! Posso dire che se quest’anno mi sarei detto soddisfatto di vedere un Napoli combattivo che si giocava lo scudetto fino all’ultima giornata, per la prossima stagione mi aspetto un passo avanti importante sul piano del gioco e della personalità in campo. Chiedo a Conte uno step soprattutto su questo tema, poi i risultati verranno da sé. Certo, la mezza stella sarebbe molto bella: sarebbe la prima volta che il Napoli ne vince due consecutivi e De Laurentiis diventerebbe il presidente azzurro più vincente di sempre. Ma da fantacalcista patologico ti dico già che è impossibile: le altre sono più forti, hanno già vinto!”.