C’è la possibilità di potere usufruire di un taglio dell’IMU sulla seconda casa in uno specifico contesto. Come fare per potere cogliere questa opportunità.
Pagare l’IMU sulla seconda casa è qualcosa dal quale non è possibile fuggire. Se ci sono delle tasse da pagare, vanno pagate, per quanto la cosa possa suscitare un certo fastidio. La tassa in questione, che sta per Imposta Municipale Propria, venne introdotta dal governo Berlusconi IV nel marzo del 2011. Riguarda il pagamento legato al possesso di fabbricati (ad esclusione delle abitazioni principali incluse nelle categorie catastali differenti da A/1, A/8 e A/9), di terreni agricoli e di aree fabbricabili.
Avere una seconda casa presuppone quindi il dovere versare quanto dovuto, ma ora arriva notizia di sconti in una situazione in particolare, che farà piacere a diversi. C’è infatti un decreto comunicato in via ufficiale dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 12 novembre scorso. Quanto riportato al suo interno ha dei risvolti importanti da conoscere.
In pratica, per chi ha una seconda casa adibita esclusivamente ad uso vacanziero è previsto uno sconto sull’IMU relativa. Questo a prescindere dal luogo in cui sorge questo immobile. Che sia al mare, in montagna, al lago od in qualunque altro luogo, la discriminante per potere usufruire dello sgravio dell’IMU sulla seconda casa è costituito soltanto dalla frequenza di utilizzo.
Se si riesce a dimostrare che questa abitazione è impiegata solamente per le vacanze, allora ci sarà un taglio dell’imposta comunale. La seconda casa però deve risultate in tutto e per tutto non locata, non data in comodato d’uso od in fitto a terzi e deve risultare disabitata e restare solamente nelle disponibilità saltuarie del proprietario o dei proprietari.
In tal caso quindi si potrà beneficiare della rimodulazione delle aliquote sull’IMU studiate dai Comuni, con un minor peso a gravare sulle tasche di chi ha già la fortuna di possedere una seconda abitazione per la villeggiatura. In realtà, oltre alla frequenza di utilizzo, l’abitazione deve avere anche un arredamento ridotto o comunque non equiparabile a quello di una casa principale. E le utenze devono risultare bloccate quando l’immobile non viene utilizzato.
Va però detto che la parola finale spetta sempre e comunque alle amministrazioni comunali locali, le quali possono avere pure la facoltà di lasciare invariate le aliquote ad oggi vigenti. Per il resto ci sono diversi casi per i quali scattano l’esenzione o comunque una riduzione dell’IMU. Si tratta di
E dal 2023 vige l’esenzione per l’IMU riguardo agli immobili occupati abusivamente da terzi, se il legittimo proprietario ha presentato regolare denuncia. Inoltre gli immobili che sono stati realizzati appositamente per essere venduti mantengono l’esenzione fino a quando questo status resta in corso d’opera.
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