Paolo Sorrentino è in giro per il mondo per introdurre in anteprima il suo nuovo film, La Grazia: in Argentina ricorda Diego Armando Maradona.
È in uscita il prossimo gennaio il nuovo film di Paolo Sorrentino, La Grazia, undicesima opera in carriera. La pellicola vede per la settima volta la collaborazione con l’attore Toni Servillo, sintomo di un rapporto professionale fedele e duraturo. In questo periodo, il regista napoletano è in giro per il mondo per parlare della sua nuova fatica.
Presentato in anteprima allo scorso Festival del Cinema di Venezia, La Grazia ha raccolto ottimi consensi da parte della critica. In attesa di poter guardare il film nelle sale italiane, a partire dal prossimo 15 gennaio, Paolo Sorrentino è in giro per il mondo per partecipare a diversi eventi artistici. In questi giorni, in Argentina per dirigere un laboratorio cinematografico in Patagonia, ha ricordato Diego Armando Maradona.
Per la prima volta in Argentina, il regista partenopeo è stato ospite a Buenos Aires per progettare e dirigere un laboratorio di cinema organizzato da PlayLab Films e che si terrà in Patagonia. In Sud America, Sorrentino ha parlato dell’importanza del cinema come promotore di arte e di cultura, ma anche come motore economico di un Paese.
“Tagliare i fondi al cinema è un grave errore, manca di rispetto alla cultura e all’economica. Visto che i politici sono più sensibili all’economia che alla cultura, forse dovrebbero riflettere sull’errore”, ha ammesso il regista, senza tanti giri di parole. Nella Capitale argentina, poi, Sorrentino ha ricordato Maradona, e non poteva non farlo, il suo idolo sin da quando era bambino.
“Sono felice di essere qui, questo posto è quanto di più vicino a Napoli. La mia passione per il cinema nasce proprio dalla passione per Maradona, perché vedendolo allo stadio a 14 anni ho capito cosa significasse fare spettacolo”. Nel descrivere la sua carriera, Sorrentino ha ringraziato il calciatore argentino per avergli salvato la vita, nel vero senso della parola.
Oltre a dedicare un bellissimo film a Diego Armando Maradona, La Mano di Dio, Paolo Sorrentino ha rivelato che “per la mia vicenda persona, sono convinto che Maradona mi abbia salvato la vita: dovevo essere in un luogo di morte, quando avevo 17 anni, invece è successo qualcosa che va al di là della passione per il calcio”. Era infatti allo stadio, nel 1987, quando i genitori morirono intossicati dal monossido di carbonio. Quella partita gli salvò la vita.
Dopo la dedica profonda alla sua Napoli nel film Parthenope, il regista è stato interrogato sulla possibilità di fare un film su Buenos Aires. Con grande umiltà, nonché lucida visione, Sorrentino ha chiarito che “La cultura di un luogo è qualcosa di profondo e insondabile per chi di quel luogo non è, io non posso avere la pretesa di capire la città, non essendo di questo posto. Potrei fare un film su un uomo che vive a Buenos Aires, ma non un film su Buenos Aires”.
Infine, un’ultima battuta sul calcio e sui due idoli argentini più grandi di sempre: “Meglio Maradona o Messi? Come persona, sono per Maradona, era un essere umano complesso, nel bene e nel male, era carismatico. Comunque, lo preferisco anche come giocatore”.
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