La rivoluzione parte dalla salumeria: Il Tozzabancone, il ritorno alla materia prima secondo lo chef Luca Esposito

Il Tozzabancone è la risposta concreta alla deriva del gusto industriale: un ritorno alla materia prima, al territorio e alla verità del cibo.

Nell’immaginario collettivo napoletano il termine tozzabancone, pur non riferendosi sostanzialmente a nulla di reale, ha sempre avuto un significato ben preciso.

Al lavoro nella salumeria Il Tozzabancone
La rivoluzione parte dalla salumeria: Il Tozzabancone, il ritorno alla materia prima secondo Luca Esposito (FACEBOOK FOTO) – NapoliCityrumors.it

Ovvero, quello di una presa in giro, magari per burlarsi di sprovveduti che, in risposta alla frase “Vammi a prendere un po’ di tozzabancone”, in salumeria ci andavano davvero a chiederne un pezzo. Oppure, ancora, più innocentemente, per spedire i figli all’alimentari la prima volta. Tutti, in un modo o nell’altro, hanno “tozzato” contro il bancone. Il “rischio”, ora, è che dopo aver mandato qualcuno a prendere il tozzabancone, questo torni a mani piene.

Già perché a Mariglianella, non lontano da Napoli, qualcuno ha voluto chiamare così una salumeria che è anche un esperimento sociale su relazioni umane e materie prime. È nata così Il Tozzabancone – Salumeria napoletana, in via Eduardo De Filippo 2. L’idea è dello chef Luca Esposito, già attivo a Bacoli con la sua Locanda Atipica – Il Testardo, noto per il suo approccio diretto e sincero alla cucina. Con lui nella nuova avventura ci sono Marcello D’Auria e Luigi Di Colandrea, professionisti del settore della gastronomia.

Cibo vero, lavorato, prodotto, coltivato da artigiani locali

La mission di Tozzabancone è una. L’obiettivo è mettere da parte ingredienti e piatti che hanno fatto della cucina un gioco di degustazione, di scomposti, di schiume non meglio identificate. Insomma, tutto ciò che ha caratterizzato gli ultimi anni del settore. La materia prima, perdonate il gioco di parole, viene prima di tutto, anche dello stesso menù. In Il Tozzabancone, insomma, non ci saranno laboratori, effetti speciali o virtuosismi.

A Mariglianella si tornerà alle radici del cibo vero, lavorato, prodotto, coltivato da artigiani locali. La famosa salumeria di quartiere, quella che sta scomparendo dalle città a favore dei supermercati (e quella dove andavamo a comprare il tozzabancone), è stata reinterpretata. In negozio c’è un vero bancone e veri prodotti. Tutto frutto di una ricerca precisa.

I tre soci della salumeria Il Tozzabancone
Cibo vero, lavorato, prodotto, coltivato da artigiani locali (FACEBOOK FOTO) – NapoliCityrumors.it

Lo chef Esposito e i suoi soci, prima di avventurarsi ne Il Tozzabancone, hanno incontrato imprenditori, visitato aziende, verificato, selezionato prodotti. E poi stretto la mano a panificatori, allevatori, contadini. Così, nella salumeria di Mariglianella, è possibile trovare legumi umbri, oli pugliesi pregiati, pane, caprini, stagionati veneti e molto altro.

Dimenticate le leggende metropolitane. – si legge sulla loro Pagina Facebook – Il Tozzabancone non solo è reale, ma è un vero e proprio tempio del gusto. Una salumeria napoletana dove il sapore autentico non si compra in pacchetti, ma si difende, si celebra e si serve rigorosamente sfuso all’etto. Questo non è semplicemente un locale: è il luogo dove la nostra passione e la nostra amicizia hanno plasmato la realizzazione di un sogno condiviso”.

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