Il videogame sviluppato da Embark Studios ha ricostruito Napoli e la sua provincia in versione post-apocalittica. Con oltre 4 milioni di copie vendute, Arc Raiders è un caso globale.
Tecnicamente, Arc Raiders è un videogame sparatutto cooperativo. È stato sviluppato da Embark Studios, una software house svedese fondata da ex membri di Ea Dice, i creatori di Battlefield per capirci.

Il gioco è uscito oltre un mese fa, il 30 ottobre scorso, ed è diventato in brevissimo tempo un fenomeno globale. Parliamo di più di 4 milioni di copie vendute, con picchi di oltre 460mila giocatori simultanei sulla piattaforma Steam. Sono tanti gli ingredienti che stanno decretando il successo di Arc Raiders, ma forse ce n’è uno in particolare. Il gioco è infatti ambientato a Napoli e nella sua provincia più prossima.
Dimenticate, però, il lungomare ed il Maschio Angioino così come li conoscete. Il titolo ha ricostruito le ambientazioni in versioni post-apocalittiche, distopiche ed iper-realistiche. La scelta è stata spiegata una recente intervista rilasciata al magazine Gamesource.it da uno degli sviluppatori del gioco, Stefan Strandberg. Per lo svedese location come New York o Los Angeles sono ormai sin troppo abusate in videogame e open world post-apocalittici.
Perché Napoli è perfetta per un progetto post-apocalittico?
La software house ha dunque voluto rompere i soliti schemi e per farlo ha effettuato sopralluoghi reali durante i quali gli sviluppatori hanno scattato foto e girato video, scansionato mappe, studiato oggetti di vita quotidiana, flora, fauna e architettura. Ma perché Napoli è perfetta per un progetto del genere? Bisogna ricordare che bisogna entrare in un mondo distopico ma anche suggestivo e credibile.
Il capoluogo partenopeo offre in tal senso un’architettura perfettamente riconoscibile, una stratificazione storica unica ed un paesaggio naturale ineguagliabile. Nel dettaglio, la mappa di gioco di Arc Raiders è rappresentata da un’enorme Terra 2180 dove la resistenza umana è minacciata da un’Intelligenza artificiale fuori controllo.
Cuore della resistenza è Speranza, una città segreta che si trova sotto Napoli. Più che palese, in tal senso, il rimando alla famosa Napoli sotterranea.
Per arrivare a Speranza si accede dalla Galleria Umberto. Oltre al capoluogo sono presenti nel gioco anche le città di provincia di Acerra, Somma Vesuviana, Boscotrecase e Marano. È possibile imbattersi in oggetti come la moka, la pasta, i rosari, e vedere insegne di ristoranti e pizzerie in lingua italiana. Lo stesso vale per la segnaletica stradale e per la tangenziale crollata, che riporta i cartelli Somma/Teduccio. I giocatori sono raiders che tornano in superficie per recuperare risorse, combattere, sopravvivere e rientrare a Speranza.





