Napoli, 53enne colpito da ictus complesso: il salvataggio in ospedale. L’Asl: “Competenze elevate e tecnologie avanzate”

Una rara dissezione spontanea dell’arteria carotide era la vera causa dell’ictus che ha messo in pericolo la vita di un 53enne arrivato in condizioni critiche in ospedale.

Era giunto in ospedale con difficoltà di linguaggio e paralisi a un braccio e a una gamba. Nonostante un precedente ricovero, i sintomi hanno continuato ad aggravarsi, rendendo necessario un nuovo accesso urgente.

L'equipe dell'ospedale di Nola
Napoli, 53enne colpito da ictus complesso: il salvataggio in ospedale. L’Asl: “Competenze elevate e tecnologie avanzate” – NapoliCityrumors.it

Dopo diversi approfondimenti, è emerso che si trattava di un complesso caso di ictus. È quanto accaduto nelle scorse ore all’ospedale di Nola, in provincia di Napoli. Il caso si è risolto con successo dopo una rara dissezione spontanea dell’arteria carotide. Il paziente, M. L. di 53 anni, è stato curato collaborazione multidisciplinare tra i reparti di neurologia e cardiologia dell’Asl Napoli 3 Sud.

In buona salute e con uno stile di vita attivo, il 53enne è giunto a Nola in condizioni critiche. Nel reparto di neurologia diretto da Pasquale Scala, l’équipe ha immediatamente sospettato una causa sottostante più complessa, avviando ulteriori accertamenti. La successiva collaborazione con i cardiologi, guidati da Luigi Caliendo, responsabile della cardiologia e Utic, insieme a Gennaro Maresca, responsabile dell’emodinamica, ha permesso di individuare la reale origine dell’ictus.

Un delicato intervento mini-invasivo attraverso l’inguine

Si trattava di una dissezione spontanea dell’arteria carotide, una rottura parziale della parete del vaso che può aprirsi e richiudersi determinando nuovi episodi ischemici. Data la gravità del quadro, Maresca, coadiuvato dal dottor Di Lorenzo e dagli infermieri Bozzoli e Crisci, ha eseguito nel laboratorio di emodinamica un delicato intervento mini-invasivo attraverso l’inguine, posizionando uno stent carotideo per stabilizzare definitivamente la parete arteriosa e ripristinare il flusso sanguigno verso il cervello.

L’intervento è riuscito e il paziente, ora clinicamente stabile, potrà iniziare il percorso riabilitativo e progressivamente tornare alla sua quotidianità. “Questo caso – ha spiegato il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud Giuseppe Russo – dimostra in modo esemplare quanto la collaborazione tra professionisti e reparti differenti sia fondamentale per salvare vite umane. L’ospedale di Nola ha messo in campo competenze elevate, tecnologie avanzate e una straordinaria capacità di lavorare in squadra”.

L'ictus ischemico
Un delicato intervento mini-invasivo attraverso l’inguine – NapoliCityrumors.it

Russo ha espresso il più sentito ringraziamento ai neurologi, ai cardiologi, al personale di emodinamica e a tutto il personale sanitario coinvolto. “È una testimonianza del livello qualitativo che la nostra azienda sanitaria è in grado di garantire ai cittadini. Al paziente auguriamo un pieno e rapido recupero”, ha concluso Russo.

Solitamente negli ospedali italiani l’ictus è gestito attraverso un percorso rapidissimo. Il paziente viene trasportato nella cosiddetta Stroke unit, cioè un centro specializzato come quello di Nola. Ad una tac urgente segue la diagnosi per capire se l’ictus è ischemico o emorragico. Nel primo caso si interviene con trombolisi endovenosa oppure con trombectomia meccanica nei centri attrezzati. In presenza di un’emorragia cerebrale, invece, il trattamento è neurochirurgico o intensivo per stabilizzare il paziente e ridurre la pressione nel cervello.

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