Addio ad Agostino ’o pazzo, mito e ribellione tra i vicoli di Napoli: il rombo della moto che segnò una generazione

La leggenda di Agostino ’o pazzo, nata sulle impennate di una Gilera 125 nei vicoli dei Quartieri Spagnoli, continua ancora a vivere nella memoria della città.

Agostino ‘o pazzo, all’anagrafe Antonio Mellino, è morto all’età di 72 anni. Era divenuto una sorta di leggenda urbana Agostino, una figura che si divideva benissimo tra voglia di ribellione e stunt-man, in un’epoca in cui Napoli era attraversata da forti tensioni sociali.

Agostino 'o pazzo
Addio ad Agostino ’o pazzo, mito e ribellione tra i vicoli di Napoli: il rombo della moto che segnò una generazione (FACEBOOK FOTO) – NapoliCityrumors.it

Era divenuto famoso negli anni ’70 quando, a bordo della sua moto Gilera 125, riusciva sistematicamente a sfuggire alla polizia che voleva braccarlo. La Gilera, infatti, era stata modificata e potenziata da lui stesso, e con le sue manovre spericolate provava a non farsela sequestrare.

Il soprannome derivava dalla sua passione per il campione di motociclismo Giacomo Agostini, un mito da emulare, e dalle sue manovre pazze nel caos delle stradine del centro storico di Napoli.

Tutti sapevano del giovane in moto inafferrabile

Mellino, insomma, sfrecciava per i Quartieri Spagnoli ad altissima velocità, passando in spazi, magari impennando, dove una moto non sarebbe mai potuta passare. Divenne noto soprattutto tra l’estate e l’autunno del 1970, quando il suo nome cominciò a risuonare insistentemente tra i vicoli. Ad ogni nuovo inseguimento con la polizia, la sua fama cominciò ad aumentare. Tutti sapevano del giovane in moto inafferrabile.

Divenne in breve tempo una specie di eroe popolare che sfidava apertamente le autorità, simbolo di una generazione che bramava il cambiamento, insofferente ed inquieta. La carriera di fuggitivo durò solamente pochi mesi, ma è bastata. Agostino ‘o pazzo venne arrestato nel settembre del 1970 in piazza del Gesù. Era a piedi con alcuni amici, senza la sua moto che gli consentiva di sfuggire alla polizia. Il mito, però, continuò a circolare anche negli anni seguenti.

Agostino 'o pazzo da anziano
Tutti sapevano del giovane in moto inafferrabile (FACEBOOK FOTO) – NapoliCityrumors.it

Un mito che arrivò fino ad uno dei maestri del cinema poliziottesco all’italiana, Umberto Lenzi. Quest’ultimo, impressionato dalla storia e dallo stile di Agostino, lo scritturò come stunt-man e comparsa nella pellicola del 1971 Un posto ideale per uccidere. Mellino si trovò così a recitare insieme a Irene Papas e a una giovanissima Ornella Muti. Così, l’anno seguente il suo arresto, portò sul set scorribande che apparivano reali dove a dominare erano l’improvvisazione, l’istinto, la velocità.

Successivamente, Agostino ‘o pazzo condusse una vita molto più tranquilla. In piazza Gerolamini aprì un negozio di antiquariato, rimanendo sempre un personaggio molto noto in zona, salutato da tutti quelli che ricordavano le sue imprese degli anni ’70. Film a parte, non cercò di alimentare la sua leggenda, la lasciò scorrere tra i vicoli che tempo prima aveva percorso a bordo della Gilera ad altissima velocità.

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