Rischio strage, famiglia viaggiava con decine di Cobra in auto alle porte di Napoli: nel veicolo due bambini piccoli

Cobra e Cipolle viaggiavano accanto a due bambini, mentre in Tribunale riecheggiava ancora la tragedia di Ercolano.

In auto avevano decine di ordigni Cobra e Cipolle per l’equivalente di oltre due chili e mezzo di polvere pirica. Un potenziale esplosivo enorme, che avrebbe potuto uccidere l’intera famiglia nel veicolo sottoposto a controllo dai carabinieri.

I Cobra sequestrati dai carabinieri
Rischio strage, famiglia viaggiava con decine di Cobra in auto alle porte di Napoli: nel veicolo due bambini piccoli (CARABINIERI FOTO) – NapoliCityrumors.it

I militari, al termine delle verifiche, hanno arrestato l’uomo e la donna. È quanto accaduto la scorsa notte a Cercola, non lontano da Napoli dove i carabinieri della locale tenenza hanno fermato un’automobile per un normale controllo. A bordo del veicolo c’erano un uomo con la compagna e i due figli di 2 e 10 anni. I militari hanno immediatamente scorto nell’abitacolo una confezione singolare.

Si trattava di 29 ordigni di tipo Cobra e Cipolle. In manette sono finiti Domenico Paone di 41 anni e Giuseppina Borriello di 38 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine. La donna è ai domiciliari, Paone è stato portato in carcere.

Cobra è un termine che richiama alla memoria la strage di Ercolano

Cobra è un termine che richiama alla memoria la strage di Ercolano, proprio ieri tema centrale di un’accesa udienza in Tribunale. Un termine evocativo che la cronaca ripropone ogni giorno attraverso i sequestri che i carabinieri compiono sul territorio partenopeo.

Ieri in Tribunale a Napoli è terminato il processo con rito abbreviato contro i responsabili della fabbrica abusiva di fuochi d’artificio saltato in aria il 18 dicembre 2024. Nell’opificio clandestino in cui venivano fabbricati anche i Cobra morirono Samuel Tafciu di 18 anni e le gemelle Aurora e Sara Esposito di 26 anni. Per quei fatti sono stati condannati Pasquale Punzo, l’uomo che in un appartamento intestato alla figlia 13enne aveva allestito l’opificio, Vincenzo D’Angelo e Raffaele Boccia, che aveva fornito la polvere pirica poi esplosa.

I carabinieri di Napoli
Cobra è un termine che richiama alla memoria la strage di Ercolano (CARABINIERI FOTO) – NapoliCityrumors.it

In Aula si è scatenato il putiferio poiché la Procura della Repubblica partenopea aveva chiesto una pena più severa di quella poi effettivamente citata in sentenza, 20 anni ribassati a 17 per omicidio volontario. Non è tutto. Sempre nelle scorse ore i carabinieri nel quartiere napoletano di Barra hanno arrestato Pietro Musco, 61enne del posto già noto alle forze dell’ordine.

In un deposito a lui in uso, i militari della compagnia Poggioreale e del nucleo radiomobile di Napoli hanno rinvenuto oltre 10mila euro in banconote contraffatte da 50 e 20 euro. Falsi ricreati a regola d’arte, in grado di ingannare anche l’osservatore più attento. Nel locale anche 15 ordigni improvvisati e 20 chili di materiale pirotecnico di origine illecita.

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