Non passa inosservato l’intervento di Gigi Buffon sulla premier Meloni nel corso della manifestazione politica di destra Atreju. Le sue parole hanno un grande peso.
Gianluigi Buffon figura tra gli ospiti chiamati a prendere parte dal vivo ad Atreju, il tradizionale incontro politico dei partiti di destra in Italia che dal 1998 si radunano a Roma verso fine anno. Dal 2014 ad organizzarla è Gioventù Nazionale, ovvero la sezione giovanile di Fratelli d’Italia. Ci sono altre personalità che hanno risposto presente all’invito ad esserci, tra i quali l’ex primo ministro, Giuseppe Conte, che non si sottrae mai al confronto.
La kermesse di Roma ha conosciuto proprio negli interventi di Buffon uno dei suoi momenti più significativi. L’ex portiere di Parma, Juventus e Paris Saint-Germain, oggi capo delegazione della Nazionale italiana, non ha mai nascosto le sue simpatie politiche rivolte a destra. I giornalisti presenti hanno subito circondato il 47enne di Carrara per strappargli dichiarazioni e curiosità di carattere extrasportivo. Ed una delle domande che più ha stimolato la curiosità dello stesso Buffon ha riguardato la somiglianza, a livello di carattere, tra Giorgia Meloni con un allenatore.
Lui in realtà non è entrato nel merito, nel senso che non ha fatto nomi. Ma ha risposto con un più diplomatico “La premier sta governando da molto tempo, vuol dire che sta facendo bene il suo lavoro. E sta rappresentando al meglio l’Italia in Europa e nel mondo”. Questo è l’intervento più significativo concesso da Buffon in proposito. E come è facile immaginare, a parte dell’elettorato di sinistra queste affermazioni non sono piaciute. Cos’altro aspettarsi però in una manifestazione organizzata nella galassia di destra per la destra?
L’ex estremo difensore campione del mondo con l’Italia ai Mondiali di Germania 2006 ha anche affrontato un tema delicato, ovvero quel che è oggi la Juventus. I bianconeri erano abituati a conquistare lo scudetto con cadenza annuale, e comunque a fare loro dei titoli con grande frequenza, almeno in Italia. Dal 2019 non è più così, con solo una Coppa Italia vinta dal 2021 ad oggi. Lo scudetto invece manca dalla stagione 2020/2021, con i torinesi che hanno dovuto arrendersi all’ascesa del Napoli ed al ritorno di Inter e Milan.
Almeno dal punto di vista societario è arrivata una risposta forte da parte della famiglia Agnelli-Elkann al tentativo di acquisto delle quote di maggioranza da parte di Tether, colosso delle criptovalute. Sicuramente al club piemontese i capitali apportati da grossi investitori – a questo punto esteri – servono, e sicuramente prima o poi un ingresso di rilievo ci sarà. Ma per adesso John Elkann, che è a capo della holding Exor, non cede e fa sapere che “storia e tradizione della Juventus non sono in vendita”.
Il presente ed il futuro di Buffon non è però a tinte bianconere bensì azzurre, dell’Italia, visto il ruolo di rappresentanza che ricopre. Lui ammette che da almeno due decenni ormai c’è una crisi di talento nel calcio di casa nostra, ma almeno in altri sport si ha una sorta di compensazione sia dagli uomini che dalle donne. Basti pensare al tennis, al nuoto, all’atletica, allo sci, alla scherma, alla pallavolo.
“Questo deve essere da stimoli a “noi del calcio” per migliorarci e per tornare ai fasti di un tempo. I talenti però, quando sbocciano, vanno incoraggiati”. E secondo Buffon, che è intervenuto al fianco del ministro dello Sport, Andrea Abodi, c’è bisogno di un piano da adottare nel lungo periodo. Solo così coloro che hanno doti innate e che sono maggiormente predisposti possono riuscire con meno difficoltà possibili, ed in particolare vanno gettate delle basi importanti nella fascia di età tra i 7 ed i 14 anni”.
E sui Mondiali: “Dobbiamo ritrovare la magia che c’era una volta, quella che sentivo io da ragazzo. E si che ho avuto anche la fortuna di giocarli e di vincerli”. L’ex portiere conferma infine che la qualificazione alla Coppa del Mondo 2026 in Stati Uniti, Canada e Messico è un obiettivo che non bisogna fallire. L’Italia manca dai Mondiali sin da Brasile 2014, decisamente troppo tempo fa.
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