Il presepe della chiesa di Santa Maria a Pozzuoli unisce fede e archeologia, trasformando il Tempio di Serapide in simbolo di una comunità che da secoli convive con il bradisismo e continua a rialzarsi.
Nella Chiesa di Santa Maria a Pozzuoli, la comunità parrocchiale celebra un evento unico nel suo genere. Un presepe che, per la prima volta, unisce la tradizione presepiale napoletana all’eredità archeologica dell’antica Roma.

Tutto ciò grazie alla straordinaria riproduzione del Tempio di Serapide, realizzata interamente a mano dai fedeli Antonio, Alessandro, Rodolfo e Carlo. Un segno profondo e necessario per una città che vive e affronta ogni giorno le sfide del bradisismo, e che nonostante tutto continua a rialzarsi. Il presepe diventa così una metafora della storia di Pozzuoli: fatta di scosse, di incertezze, ma anche di una forza che non si spegne mai.
La realizzazione è il frutto di mesi di lavoro gratuito, svolto con dedizione, pazienza e amore, utilizzando materiali di scarto e sostenendo autonomamente ogni spesa. Ciò che poteva sembrare impossibile è diventato realtà grazie alla passione e alla creatività di chi crede che la bellezza sia una forma di resistenza.
Un segno di rinascita per Pozzuoli, un messaggio di speranza
“Questo presepe è un segno di rinascita per Pozzuoli, un messaggio di speranza per tutti noi. – hanno fatto sapere dalla comunità parrocchiale – Siamo fieri di aver contribuito, anche solo in piccola parte, a questa straordinaria avventura. Ringraziamo di cuore chi ha reso possibile un’opera che parla di unità, di fede e della capacità della nostra comunità di rigenerarsi nonostante le difficoltà”.
Il presepe con il Tempio di Serapide non è soltanto un omaggio alla storia del luogo, è anche un invito a guardare avanti, a credere che dalle ferite possa nascere nuova luce. L’opera è visibile tutti i giorni nella parrocchia di Santa Maria in piazza della Repubblica. Il Tempio di Serapide inserito nel presepe parrocchiale è di fatto un unicum del suo genere, anche se ci sono precedenti in altre zone d’Italia.
Nella Capitale ad esempio, diversi artigiani hanno ricreato le ambientazioni dell’antica Roma. A Pozzuoli, però, il messaggio che si è voluto trasmettere è più ampio e definito. Il presepe in questo caso racconta anche la storia antica e recente di una terra dove da secoli si convive con il fenomeno del bradisismo.
Fenomeno che proprio con il vero Tempio di Serapide è possibile documentare nel dettaglio, grazie ai famosi segni sulle colonne che rendono visibile ad occhio nudo l’innalzamento e l’abbassamento delle acque e della terra.





