Il successo mondiale ha alimentato un fiorente mercato della contraffazione, come dimostra il sequestro di oltre 400 esemplari falsi effettuato dalla guardia di finanza a Benevento.
Oltre 400 peluche Labubu contraffatti. È la scoperta che hanno fatto in queste ore le fiamme gialle del comando provinciale di Benevento, nel corso di un servizio in materia di contraffazione di marchi o segni distintivi.

I finanzieri hanno individuato un punto vendita ambulante, che esponeva per la vendita, in occasione dei tipici mercatini di Natale, peluche Labubu. I prodotti erano privi dei segni distintivi tipici dell’originale, ed erano proposti a prezzi molto bassi e accompagnati da una documentazione commerciale giudicata “sospetta” in relazione alla provenienza e alla liceità della merce.
I peluche falsi sono stati sequestrati e il titolare è stato denunciato all’autorità giudiziaria. I peluche, creati originariamente da un artista di Hong Kong e distribuiti a livello globale da Pop Mart, sono diventati in breve tempo una tendenza, alimentata anche dalla visibilità ottenuta sui social. Proprio questa popolarità ha reso i Labubu un target del mercato della contraffazione.
“Acquistare prodotti originali assicura il futuro del nostro Paese”
Secondo gli accertamenti, molte imitazioni risultavano esteticamente molto simili agli originali, ma realizzate con materiali di qualità inferiore. Loghi, colori, confezioni e codici erano riprodotti in modo da confondere l’acquirente. “Acquistare prodotti originali assicura il futuro del nostro Paese, garantisce il lavoro legale, nonché la salute e la sicurezza di chi li utilizza”, si legge in una nota della guardia di finanza.
I Labubu sono il frutto della creatività dell’artista di Hong Kong Kasing Lung. Quest’ultimo è un illustratore e character designer. I peluche rappresentano una creatura fiabesca che unisce immaginario fantasy, estetica dark e mondo infantile. Lo stile di fatto ha rotto la tradizione dei peluche andando ad intercettare la nostalgia degli adulti. Pop Mart è un colosso cinese dei designer toys che ha acquisito i diritti di produzione e distribuzione in tutto il mondo.

Il circuito è quello delle blind box. Ovvero, l’acquirente non sa esattamente quale personaggio troverà nella scatola, e sono perciò disponibili anche versioni molto rare ricercate dai collezionisti. Il meccanismo che si è attivato è simile alla dinamica del collezionismo di figurine, con acquisti ripetuti ed un mercato del second hand molto florido. Il tutto è condito da tirature limitate, modelli sold out in poche ore.
Non parliamo perciò di semplici peluche o di giocattoli per bambini. I Labubu sono considerati oggetti di design e pezzi da collezione. Stanno spopolando tra i Millennials e la Gen Z, con i social media a fare da acceleratore globale. Su diverse Pagine le collezioni di Labubu sono esposte come delle vere opere d’arte.




