Nel distretto Kennedy di Scampia la scuola funziona a regime straordinario, comprimendo la didattica e cancellando anche i momenti simbolici del Natale, con famiglie e genitori pronti alla protesta.
Tripli turni e nessun festeggiamento per il Natale. Sono infuriati i genitori dei bambini del distretto scolastico John F. Kennedy di Scampia a Napoli. Qui, tra criticità interne e provvedimenti dell’istituto, la magia delle feste si è già spenta.

Parliamo di uno dei distretti più grandi dell’area nord del capoluogo partenopeo. Il Kennedy comprende plessi di scuole secondarie, primarie e dell’infanzia. È un presidio educativo di fondamentale importanza in una zona notoriamente complessa. La scuola svolge qui una funzione sociale e di supporto alle famiglie. L’ultima emergenza è scattata quando nella sede centrale di uno dei plessi è stata riscontrata una grave infestazione di topi.
Un problema per nulla nuovo, ma tant’è. La scuola è stata chiusa per la seconda volta per poter effettuare la derattizzazione, nonostante un primo intervento già effettuato in precedenza. Si era infatti intervenuti in concomitanza con l’utilizzo della struttura come seggio elettorale per le Regionali di poche settimane fa. La seconda chiusura è avvenuta dopo, segno che il primo intervento non ha sortito i risultati sperati.
Una decisione presa in autonomia gestionale
Le autorità scolastiche hanno optato per evitare la chiusura totale del plesso, spostando intere classi in altri edifici del distretto e accorpando più plessi in una sola struttura. Una decisione presa in autonomia gestionale, ma che ha prodotto tutta una serie di conseguenze critiche.
Secondo la nuova organizzazione sono stati previsti turni scolastici da 2 ore e mezza per tre o più turnazioni al giorno. Il risultato è che tre o quattro studenti diversi si alternano, nello stesso giorno, sullo stesso banco.

Secondo i genitori, pronti ad incontrare la dirigente scolastica Carmela Mannarelli, la “didattica è compressa e caotica, ed è logisticamente insostenibile”. La giornata scolastica è stata frammentata, il tempo di lezione ridotto, e l’edificio che ha accolto i ragazzi non sarebbe stato strutturato per un numero tanto elevato di studenti, tra servizi igienici insufficienti e sanificazione, di fatto, impossibile tra un turno e l’altro.
Il provvedimento coinvolgerebbe anche la scuola dell’infanzia, con bimbi piccoli costretti a spostamenti e turnazioni continui. In tale riorganizzazione ci è andato di mezzo anche il Natale. Le autorità scolastiche avrebbero annullato tutte le attività: recite, feste, iniziative simboliche. “La preside ha annullato il Natale ai bambini”, hanno segnalato le mamme sul piede di guerra. I genitori sono determinati a protestare formalmente per lo stato delle cose, ed hanno già annunciato un confronto diretto con la dirigente.





