Turismo mordi e fuggi: un tavolo di confronto a Pompei e nel Vesuviano per una nuova visione strategica

Permanenze brevi, spesso di un solo giorno se non addirittura poche ore, a Pompei e nei Paesi vesuviani.

Nel 2025 oltre quattro milioni di turisti hanno visitato l’intera area, ma ancora una fetta esigua di questi decidono di pernottare più di un giorno nelle strutture ricettive.

Pompei, allarme turismo
Turismo mordi e fuggi: un tavolo di confronto a Pompei e nel Vesuviano per una nuova visione strategica – NapoliCityrumors.it

Un fenomeno questo, che gli operatori turistici del Vesuviano definiscono Autogrill Pompei. E proprio questo nome hanno dato all’incontro di settore che hanno organizzato a Pompei, per concordare su una nuova visione strategica e su un modello di sviluppo condiviso.

L’appuntamento ha riunito albergatori, gestori di strutture ricettive extra-alberghiere, ristoratori, guide turistiche, agenzie, consorzi e professionisti dell’accoglienza, insieme con le principali associazioni di categoria turistiche del territorio e a rappresentanti di realtà associative culturali.

Il turismo di Pompei è interconnesso con gli altri Comuni vesuviani

Alla discussione hanno preso parte gli operatori di Pompei, ma anche del resto del comprensorio vesuviano, a conferma di una consapevolezza condivisa: le dinamiche turistiche della città degli Scavi sono strettamente interconnesse a quelle degli altri Comuni limitrofi. Da qui la necessità di strategie comuni e una visione unitaria del settore turistico.

Uno dei principali paradossi del sistema turistico locale, come accennato, è proprio che a fronte del gran numero di visitatori, non esiste una reale permanenza sul territorio. Spesso i turisti si concentrano su escursioni giornaliere e una sosta per mangiare.

Pompei, allarme turismo
Il turismo di Pompei è interconnesso con gli altri Comuni vesuviani – NapoliCityrumors.it

Dall’incontro è emersa la necessità di fare rete e costruire una filiera turistica efficace ed inclusiva, capace di valorizzare tutte le componenti dell’offerta, dai beni culturali all’enogastronomia, dall’ospitalità alle esperienze territoriali.

Gli operatori hanno anche concordato sull’urgenza di avviare una programmazione coordinata e una razionalizzazione dei servizi turistici, per incentivare i soggiorni più lunghi e una fruizione differente di tutta l’area vesuviana. Obiettivi questi, che possono essere raggiunti soltanto attraverso il dialogo con le istituzioni, per trovare insieme strategie di sviluppo e di politiche pubbliche in materia di turismo.

Cos’è la Dmo e di cosa si occuperà

In questo contesto è stata avanzata la possibilità di avviare un percorso finalizzato alla creazione di una Destination Management Organization (Dmo), che è uno strumento operativo interconnesso per coordinare l’offerta territoriale.

L’incontro ha rappresentato solo l’inizio di un percorso: gli operatori avvieranno infatti un tavolo tecnico per scrivere un progetto condiviso e realizzare una mappa turistica smart, pensata per orientare i turisti e migliorare l’esperienza di fruizione del territorio.

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