Influenza K, rischio Capodanno a letto: contagi aumentati in maniera spaventosa

Sono in tanti ad essere a letto o che rischiano di restarci a Capodanno ed all’Epifania. L’influenza K sta falcidiando la popolazione, come difendersi.

L’influenza K ha preso il sopravvento, un po’ prima del previsto. In passato i picchi influenzali avevano luogo in particolare tra i mesi di gennaio e febbraio. Ma la variante in questione ha precorso i tempi e si sta facendo notare con largo anticipo come uno dei virus più forti che abbiamo visto negli ultimi anni. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in un rapporto reso noto nella mattinata di lunedì 29 dicembre, ha confermato come la curva dei contagi sia diventata molto ripida.

Una donna ammalata si soffia il naso e prende una tazza
Influenza K, rischio Capodanno a letto: contagi aumentati in maniera spaventosa – napoli.cityrumors.it

E tutto questo giusto in prossimità delle festività di fine anno, dove le possibilità di passare più tempo insieme in tanti al chiuso aumentano. Non è un caso se già a Natale in molti hanno festeggiato con raffreddore e mal di gola, nei migliori dei casi. Ma c’è il rischio concreto di passare Capodanno a letto, per colpa della virulenta variante K. Sempre secondo l’ISS, si sfiora il milione di nuovi casi di infezioni respiratorie acute. E ci troviamo, dall’inizio dell’autunno fino a questi primi giorni di inverno, a circa 5,8 milioni di casi influenzali confermati.

Che sintomi ha l’influenza K?

Tutto questo ha portato anche ad un aumento dei ricoveri in pronto soccorso e ad ospedalizzazioni nei casi più gravi. C’è una incidenza che corrisponde a 17,1 casi ogni 1000 assistiti. E questa è una media ben più alta di quanto registrato in questo periodo dell’anno in passato. Come sempre avviene, anche con la influenza K in corso le fasce della popolazione più esposte sono rappresentate dai bambini, dagli anziani, dalle donne incinte e dagli individui immunodepressi.

Donna ammalata che guarda il termometro
Che sintomi ha l’influenza K? – napoli.cityrumors.it

Si conta una incidenza persino di 50 casi ogni 1000 per la fascia di età compresa tra 0 e 4 anni. La vulnerabilità dei più piccoli, unita alla circolazione contemporanea di altri patogeni come il virus respiratorio sinciziale (RSV) e i rhinovirus, sta determinando un carico di lavoro straordinario per i pediatri di libera scelta e i reparti di pronto soccorso pediatrico.

Il reparto Malattie Infettive dell’ISS fa sapere che il picco è praticamente già in corso, anche se entro la prima settimana di gennaio i casi potrebbero persino aumentare. Proprio a causa dei tanti momenti di convivialità che hanno avuto luogo, e che favoriscono la circolazione del virus. I sintomi noti sono rappresentati da:

  1. dolori muscolari
  2. dolori articolari
  3. mal di testa
  4. mal di orecchie
  5. mal di pancia
  6. febbre alta ad almeno 38,5°
  7. tosse intensa
  8. mal di gola
  9. naso chiuso.

Cosa fare per arginare l’influenza

Per arginare il più possibile il rischio di ammalarsi e di passare tutte le festività natalizie a letto, fino anche ad oltre l’Epifania, le autorità sanitarie nazionali hanno rilasciato una serie di indicazioni utili da seguire. Come prima cosa, si raccomanda la vaccinazione, soprattutto se si fa parte delle fasce più deboli della popolazione. Gioca un ruolo importantissimo anche l’igiene personale, a cominciare dal lavaggio frequente delle mani.

Termometro nella mano di una donna
Cosa fare per arginare l’influenza – napoli.cityrumors.it

Così come è importante pure sottoporre ad un sufficiente ricambio di aria gli ambienti interni. In questo modo è possibile rallentare il contagio. E gli antibiotici in questo caso non servono, visto che un attacco influenzale ha una origine virale. Vanno presi solamente se c’è una evidente presenza anche di batteri, come nei casi di alcune complicazioni.

Ed ovviamente bisogna agire sempre e solo dopo avere consultato il proprio medico di base. Poi ci vogliono anche tanto riposo ed idratazione. Il medico prescriverà con tutta probabilità la somministrazione di farmaci sintomatici quali il paracetamolo.

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