Vuoi sapere quanto hai maturato di Tfr? Ti basta guardare nella tua busta paga. Ti diciamo dove per rimanere costantemente informato.
Il TFR, acronimo di âTrattamento di Fine Rapporto,â è un diritto riconosciuto ai lavoratori dipendenti in Italia. Si tratta di una somma di denaro che il datore di lavoro versa mensilmente in un fondo apposito. Il dipendente può ricevere la somma al termine del rapporto di lavoro, a condizione che siano soddisfatte determinate condizioni. In pratica, il TFR rappresenta una sorta di riserva economica accumulata nel corso della carriera lavorativa, che il dipendente può utilizzare, ad esempio, al momento del pensionamento o in caso di cessazione del rapporto di lavoro.
Ă bene sottolineare che quando si parla di Tfr in busta paga ci si riferisce alla somma mensilmente maturata dal lavoratore. Essa, a seconda della scelta da lui fatta, può essere accantonata dallâazienda oppure in un fondo per la pensione complementare. Non vi è invece nessuna possibilitĂ che il datore paghi il Tfr mensilmente insieme allo stipendio. In busta paga, quindi, si indica tanto lâimporto di Tfr maturato mensilmente quanto quello complessivo (il che è piĂš raro).
Come abbiamo detto, nella maggior parte dei casi le buste paga tendono a indicare tanto il Tfr maturato mensilmente quanto quello complessivamente accreditato in azienda. Va fatta però una precisazione: in molti cedolini, infatti, è presente la situazione aggiornata al 31 dicembre dellâanno precedente, escludendo quindi gli ultimi mesi di lavoro. In tal caso, quindi, bisognerĂ aggiungere allâimporto indicato tutti i ratei mensili dellâultimo anno, cosĂŹ da calcolare quanto effettivamente è stato maturato.
Nel dettaglio, queste informazioni si trovano nella zona bassa del cedolino, solitamente nellâultima riga. Sotto alla parte riguardante ferie e permessi dovreste infatti trovare la voce âAccant. Tfrâ che sta appunto a indicare quanto maturato nel mese di riferimento.
Alcune volte immediatamente al fianco, altre invece in fondo alla riga, troviamo invece lâinformazione relativa al Tfr complessivamente maturato. A tal proposito è bene precisare che gli importi indicati sono da considerare al lordo delle tasse, quindi bisogna quindi applicare le dovute imposte.
Come indicato dallâarticolo 2120 del Codice civile, il Tfr si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore allâimporto della retribuzione dovuta per lâanno stesso divisa per 13,5. Di fatto, ogni anno si prende la retribuzione imponibile e la si divide per 13,5, al netto però del contributo aggiuntivo pari allo 0,50% dellâimponibile previdenziale dellâanno.
Il che significa che mensilmente vale la stessa regola, dividendo appunto per 13,5 lâimponibile lordo. Per quanto lâoperazione matematica possa sembrare semplice, non lo è individuare lâimponibile su cui applicare il relativo divisore.
E spesso sono i Contratti collettivi a indicare quali sono le voci da considerare nel calcolo (e quali invece escludere). Solitamente vengono considerati tutti gli elementi retributivi, compresi straordinari e tredicesima, come superminimo e scatti di anzianitĂ .
E la buona notizia è che il Tfr viene maturato anche nei periodi di assenza per malattia, infortunio e gravidanza. Va detto poi che il Tfr maturato è soggetto a rivalutazione periodica: quanto accantonato nel corso degli anni viene quindi aggiornato.
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