Si torna a parlare del caso di Giulia Tramontano, la ragazza uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello: cosa accadrà nei prossimi giorni.
Continua a far discutere il caso di Giulia Tramontano, la 28enne napoletana uccisa dal ragazzo Alessandro Impagnatiello. Il ragazzo ha terminato la vita della donna dopo ben 37 coltellate. Come se non bastasse, Giulia era al settimo mese di gravidanza: che cosa succederà a breve.
Si torna a parlare del delitto di Giulia Tramontano e del piccolo Thiago che ancora doveva nascere. Ad escogitare ed a realizzare l’omicidio ci ha pensato l’ex fidanzato della ragazza, Alessandro Impagnatiello, che da tempo escogitava l’efferato delitto. Nel corso dei mesi si è scoperto come l’uomo avesse cercato online diversi modi per occultare l’omicidio. Tra le ricerche di Google più sconcertanti gli inquirenti hanno trovato: “Come causare la morte di una donna incinta con il veleno” e “come avvelenare un feto”.
Prima dell’orribile aggressione sembra anche che Impagnatiello avesse considerato un metodo meno cruento, ma altrettanto malvagio per compiere i suoi omicidi contro Giulia e il suo futuro figlio Thiago. Secondo i magistrati, ci sono prove inequivocabili delle sue intenzioni omicide nel suo computer. Le motivazioni dietro questi atti rimangono ancora un mistero da svelare. Adesso sono spuntate le date per il processo che andranno a definire l’accusa e la pena da scontare per l’uomo.
Il processo a Alessandro Impagnatiello è fissato per il 18 gennaio davanti alla Corte d’Assise di Milano. L’uomo è imputato per l’omicidio di Giulia Tramontano, la sua fidanzata incinta al settimo mese, avvenuto il 27 maggio nella loro casa a Senago nel Milanese. La gip Angela Minerva ha accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata dalla Procura, nella quale sono contestate quattro aggravanti, compresa la premeditazione.
Secondo l’indagine condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo e coordinata dal pm Alessia Menegazzo, Impagnatiello ha ucciso Giulia con 37 coltellate. Successivamente l’uomo ha cercato di bruciare e occultare il corpo che è stato ritrovato quattro giorni dopo l’omicidio tra le sterpaglie vicino ai loro box e non lontano dalla loro abitazione. Inoltre avrebbe tentato di avvelenarla con il veleno per topi nei mesi precedenti all’omicidio.
Ovviamente l’accusa non solo è di omicidio, ma l’uomo è accusato anche di aver provato ad occultare il corpo. Un’autopsia ha anche rivelato la presenza del veleno per topi, il “bromadiolone”, nel sangue, nei capelli di Giulia e nei tessuti del feto nel suo grembo, con un aumento della somministrazione nell’ultimo mese e mezzo della gravidanza. Inoltre sempre secondo le ultime analisi Giulia era viva dopo ogni coltellata.
Gli inquirenti sono riusciti a risalire alla doppia vita condotta da Alessandro Impagnatiello, che tradiva regolarmente la Tramontano con un’altra donna e che a quanto pare aveva delle intenzioni omicide anche nei suoi confronti. La famiglia di Giulia e il Comune di Senago si costituiranno parte civile nel processo.
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