Il mondo del lavoro si compone anche di profili che sembrano non essere a disposizione, è moria: sono introvabili in Italia.
Il tema del lavoro si fa sempre più serio a seguito del fatto che molti profili risultano introvabili in Italia. La notizia potrebbe sorprendere visto il livello alto di disoccupazione ma quanto sta accadendo rappresenta l’altra faccia della medaglia. Anche perché sono molte le posizioni lavorative che neanche dopo tanto tempo e tanta ricerca riescono ad essere occupate.
Secondo quanto riportato dal nuovo bollettino Excelsior, basato sulle informazioni di Anpal e Unioncamere, a novembre le aziende avrebbero programmato 430.000 assunzioni, con una crescita del 12,6% rispetto al 2022. Il problema serio si evidenzia quando quasi una richiesta su due sarà difficilmente portata a termine per la mancanza di profili adeguati, così da non consentire di raggiungere l’obiettivo prestabilito. Cerchiamo di conoscere i profili mancanti e le cause che hanno reso difficile trovare determinati professionisti.
Novembre sarebbe dovuto essere un mese positivo per molti lavoratori italiani ma così non sarà a seguito della moria di determinati profili professionali. La mancanza di candidati adatti emerge in maniera forte dal bollettino Excelsior e pone luce su un problema molto serio del mercato del lavoro.
Dal bollettino si reputano “pressoché introvabili” gli operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento, così come gli addetti alle rifiniture delle costruzioni, i saldatori, i fonditori, i calderai, i lattonieri, i fabbri ferrai e i montatori di carpenteria metallica. Tutti questi profili sembrano non rientrare nell’interesse di nessun lavoratore o lavoratrice, rappresentando così una problematica che potrebbe allargarsi nei prossimi anni.
A tal proposito, Confindustria stima in 800.000 i profili mancanti e rivendica l’assunzione, da giugno 2021, di un milione e 100.000 persone in più come sistema economico. Inoltre, il presidente Carlo Bonomi, in un’audizione al Senato, ha confidato di non voler gli incentivi per le assunzioni previsti dalla Legge di Bilancio. Con questa richiesta, il presidente degli industriali fa capire come non ci sia, al momento, un problema di occupazione proponendo di destinare le risorse previste sugli investimenti e su Industria 5.0 e non sugli sgravi.
Dunque, al momento le posizioni sono aperte ma mancano molti profili per occuparle. Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e staremo a vedere se i profili introvabili si ridurranno di numero oppure saranno ruoli sempre meno svolti dai lavoratori e dalle lavoratrici.
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