Ci si accorcia la vita a forza di saltare pasti. Un nuovo studio rivela una verità che molti non si aspettavano.
C’è chi pensa che saltare i pasti sia un modo per tenersi in forma e campare più a lungo. Ma a quanto pare le cose stanno giusto all’opposto.
Da tempo gli esperti mettono in guardia contro questa abitudine: saltare i pasti di salutare ha ben poco. A confermare questo giudizio arriva anche un nuovo studio proveniente dagli Stati Uniti.
Che saltare i pasti faccia male lo dice la ricerca pubblicata sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics che ha esaminato gli effetti del classico “salto del pasto” sulla mortalità e sulla salute del cuore.
Lo studio, apparso ad agosto di quest’anno, voleva capirne di più su abitudini alimentari come la frequenza dei pasti, il salto dei pasti e il tempo che intercorre tra i pasti. In particolare i ricercatori erano interessati a capire se questi comportamenti fossero in qualche modo associati alla mortalità generale (per tutte le cause) e a quella più specifica per malattie cardiovascolari.
Per comprenderlo hanno analizzato un campione di 24.011 adulti di età pari o superiore a 40 anni che hanno partecipato dal 1999 al 2014. I partecipanti riferivano autonomamente le proprie abitudini alimentari ogni 24 ore. Le cause di morte sono state monitorate attraverso i registri di morte fino al 31 dicembre 2015.
Dai risultati è emerso che alcuni comportamenti alimentari erano effettivamente collegati a tassi più elevati di morte prematura. Nello specifico, mangiare un solo pasto al giorno era associato a un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause e per malattie cardiovascolari. Anche saltare la colazione era collegato a un aumento del rischio di mortalità, anche se “solo” per le malattie cardiovascolari. Lo studio ha scoperto che anche consumare pasti a distanza troppo ravvicinata (a meno di 4 ore e mezza l’uno dall’altro) era collegato a un rischio più alto di morte prematura per tutte le cause.
Si tratta di una scoperta preoccupante, visto che secondo l’indagine National Health and Nutrition Examination il 40% degli americani salta i pasti e almeno uno su cinque tra i 20 e i 74 anni salta la colazione o il pranzo. I ricercatori però ricordano che, per quanto ampio e completo. lo studio è penalizzato da alcuni limiti (come il fatto di essere basato essenzialmente su ricordi che potrebbero non essere accurati, in più non è stato possibile considerare il ruolo del sonno nel rapporto tra cibo e mortalità).
Ci sono poi molti più fattori, hanno tenuto a sottolineare, che contribuiscono a una morte prematura oltre al salto dei pasti. In particolare hanno ricordato quanto sia fondamentale consumare un quantitativo di nutrienti adeguati, come quelli presenti nella frutta e nella verdura, decisivi per mantenere un buono stato di salute generale e abbassare il rischio di contrarre alcuni tumori e ammalarsi di cuore.
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