Quando si va in pensione, si ha diritto a percepire gli assegni di famiglia, ma come funzionano? Quanto valgono e per quanti mesi? Facciamo un po’ di chiarezza.
Anche dopo il pensionamento, è possibile beneficiare degli assegni familiari che vengono inclusi nel cedolino della prestazione previdenziale. Ma come funziona esattamente questo servizio? Quali sono i requisiti e quale il valore?
Le domande e i dubbi sono ancora molti, ma niente paura: in questo articolo cercheremo di chiarire i punti essenziali della questione, cercando di fare un po’ di chiarezza.
L’Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) è senza dubbio un vantaggio economico erogato dall’INPS e destinato ai nuclei familiari in cui vi siano detentori di redditi derivanti da lavoro dipendente o da pensione, sempre in seguito a lavoro dipendente; tale assegno è inoltre destinato a coloro il cui reddito complessivo rientri al di sotto delle fasce stabilite annualmente secondo le normative. Ma quando spetta ai pensionati?
Il diritto ai benefici degli assegni familiari ha inizio dalla data in cui essenzialmente si va in pensione, oppure, nel caso in cui questa sia successiva all’inizio dell’erogazione della pensione stessa, a partire dalla data in cui viene presentata la richiesta. Tale diritto si prolunga fino al termine del mese in cui, di fatto, cessa quella condizione per la quale viene riconosciuto l’assegno. L’ammontare è calcolato prendendo in considerazione diversi fattori, quali: la struttura del nucleo familiare, il numero dei suoi membri e il reddito complessivo della stessa.
Tuttavia, per quanto riguarda i figli a carico, tali assegni familiari sono stati ora sostituiti dall‘assegno unico universale. Ma come richiederli? È presto detto: per ottenere tale assegno familiare, è necessario prima di tutto presentare una singola domanda per ciascun anno di pertinenza. Ma attenzione: è importante notare che l’anno di riferimento per l’ANF va dal 1 luglio di un anno, fino al 30 giugno dell’anno successivo: in poche parole, l’INPS effettua i pagamenti a partire dal mese di luglio in avanti.
Coloro che abbiano diritto a percepire mensilità di assegni arretrati, poi, potranno fare una nuova domanda per l’anno fiscale 2021/2022. Tuttavia, la concessione di tali pagamenti è condizionata ai livelli di reddito dell’anno precedente (2020), questo perché, per la richiesta dell’Assegno per il Nucleo Familiare riguardante il periodo 2021/2022, vengono presi in esame i redditi derivanti dall’anno precedente.
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