Cambia l’asticella minima dell’Isee per restare nel mercato tutelato del gas: brutte notizie per i più svantaggiati che rimarranno tagliati fuori.
Con mercoledì 10 gennaio è arrivata la fine ufficiale del mercato tutelato del gas per 5 milioni e mezzo di utenti “non vulnerabili”, vale a dire per chi non rientra in categorie fragili come persone anziane, indigenti, malate di alcune patologie o residenti in aree disagiate.
Il problema si pone però per chi è all’oscuro di come si è modificata la soglia Isee per rientrare nelle categorie più svantaggiate – dunque non tenute a cercarsi un fornitore di gas sul mercato libero. I criteri infatti sono cambiati e molti clienti potrebbero ancora credersi “vulnerabili” senza avere più i requisiti necessari.
Per questo motivo l’Unione nazionale consumatori (Unc) ha pensato di stilare una guida apposita per dare modo ai consumatori di capire cosa succederà a chi non ha fatto alcuna scelta sul gas prima del 10 gennaio.
Sono circa 4,5 milioni le persone che rientrano in categorie svantaggiate. Tra queste prima di tutto chi si trova in condizioni economicamente svantaggiate che percepiscono i bonus luce e gas per il disagio economico.
Rispetto al 2023 però l’asticella massima dell’Isee per avere diritto all’agevolazione si è abbassata. Se l’anno scorso il tetto massimo era pari a 15 mila euro, nel 2024 la soglia non è stata prorogata. Di fatto la vulnerabilità non è più riconosciuta a chi ha un reddito al di sopra dei 9.530 euro. Tutte persone che potrebbero credere di rientrare ancora tra i vulnerabili avendo ricevuto il bonus sociale nel 2023. Ma che adesso non lo sono più.
Niente proroga anche per la nuova soglia Isee a 30.000 euro per le famiglie con almeno 4 figli a carico, ritornata a 20.000 euro. Anche in questo caso vale lo stesso discorso: ai nuclei familiari con un reddito superiore a questa soglia non spetterà la tutela. Rientrano nella categoria dei vulnerabili – come definiti dal decreto legge Aiuti Bis del 9 agosto 2022, n. 115 – le persone che hanno almeno 75 anni di età e quelle che si trovano in gravi condizioni di salute per le quali è necessario l’impiego di apparecchiature medico-terapeutiche salvavita alimentate dall’energia elettrica (o ancora i soggetti presso i quali sono presenti persone che si trovano in queste condizioni).
Tra i vulnerabili sono classificate anche le persone che hanno un’utenza situata nelle isole minori non interconnesse (Ustica, Tremiti, Levanzo, Favignana, Lipari, Lampedusa, Linosa, Marettimo, Ponza, Giglio, Pantelleria, Stromboli, Panarea, Vulcano, Salina, Alicudi, Filucudi, Capraia, Ventotene) e infine chi ha un’utenza in strutture abitative di emergenza a causa di calamità naturali come alluvioni o terremoti.
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