Nel corso di una intervista che ha rilasciato ai microfoni del quotidiano “La Stampa” è intervenuto il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani
Più di cento giorni sono trascorsi dall’inizio del conflitto in Medio Oriente. La situazione sembra davvero non voler cambiare. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, non indietreggia di un solo centimetro e continua con il proprio pensiero. In merito a quanto sta accadendo in Israele ha voluto fare il punto della situazione Antonio Tajani. L’attuale vicepremier e ministro degli Esteri ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Stampa“.
Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Bisognerà lavorare duro per convincere le parti, ma i due popoli e due Stati sono l’unica soluzione per la pace. Non sarà affatto un compito facile, Netanyahu non vuole, Hamas non vuole. Herzog mi è sembrato più disponibile a far nascere uno Stato palestinese. Con un interregno vigilato dall’Onu, sotto la guida di un Paese arabo. L’Italia è disponibile eventualmente a mandare dei soldati“.
Medio Oriente, Tajani pronto ad una tripla visita
Tra pochi giorni effettuerà delle nuove visite all’estero: precisamente nel Libano, in Israele e in Palestina (precisamente tra mercoledì 24 e giovedì 25 gennaio). Su Israele Tajani si è soffermato in questo modo: “Si tratta di una democrazia e Netanyahu è stato eletto, non tocca a noi dire chi deve guidare il Paese in questa fase. Herzog mi pare persona di buona volontà e ha una visione più pacifica, aperta ad alcuni spiragli per procedere”.
Il vicepremier ha continuato in questo modo: “L’Unione Europea, in questo ambito, è debole. Non possiamo avere politica estera europea fino a quando non avremo una difesa comune. Non puoi portare la pace, se non hai i mezzi, cioè se non sei in grado di difenderti. Dovremmo cominciare a riflettere seriamente sul voto a maggioranza, che rimpiazzi l’unanimità, su un’organizzazione dell’Unione diversa”.
In conclusione si è voluto soffermare sulla proposta del governo italiano per la Crisi nel Mar Rosso: “Con l’importante aiuto da parte della Francia e della Germania, oltre ad altri stati se hanno intenzione di unirsi come la Norvegia, possiamo mettere in piedi una missione militare forte. La missione farà una protezione attiva delle navi mercantili, con sistemi anti-drone e anti-missile, quindi con strumenti in grado di respingere gli attacchi”.