Nel corso di una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera’ è intervenuto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi
Uno degli argomenti più affrontati, nel mondo della politica, non può che essere quello relativo alle prossime elezioni Europee (che si verificheranno nel mese di giugno). In merito a ciò ha voluto esprimere il proprio pensiero anche il primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi. Quest’ultimo ne ha parlato nel corso di una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera‘ in cui ha parlato dei movimenti che stanno effettuando sia il Partito Democratico che il Movimento 5 Stelle.
Una tirata d’orecchie nei confronti due due partiti che, secondo il sindaco del capoluogo campano, sbagliano a non avviare trattative nell’allearsi insieme in vista di questo appuntamento importante. Non solo: nel corso dell’intervista ha parlato di “grande errore politico” a non prendere in considerazione la scelta di non collaborare insieme. Su questo ha voluto fare l’esempio di quanto sta vivendo proprio a Napoli: “Questo tipo di esperienza, dove amministriamo da alleati, mi dice che una grande area di centrosinistra non può prescindere dall’unione di queste forze, riformiste e cattoliche“.
Manfredi, quindi, non cambia idea e né indietreggia di un millimetro il proprio pensiero: per il primo cittadino i due partiti stanno commettendo un grave errore. Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Nell’area progressista ci sono due grandi forze. Non credo che la competizione eccessiva tra Pd e M5S aiuti il fronte progressista“. Il suo invito è fin troppo chiaro: quello di una alleanza in modo tale che possano essere affrontati temi relativi ai problemi delle persone.
Poi un chiaro riferimento ai due leader degli altrettanti partiti: Elly Schlein e Giuseppe Conte. Nel caso in cui i due continuino a pensare di voler andare su strade completamente diverse allora vuol dire solamente una cosa: perdere. L’invito del sindaco è quello di prendersi più responsabilità e pensare meno all‘individualismo e più ad uno sforzo collettivo.
Come federatore sul modello Prodi è stato fatto proprio il suo nome e su questo ha dato la massima disponibilità a livello di idee. In conclusione, ci tiene a ribadire, che vuole un Sud decisamente più moderno visto che sente parlare solamente di “politica estera”. Sull’autonomia differenziata, voluta fortemente dal governo, la definisce come una “legge antistorica” e che può peggiorare solamente il nostro Paese. A livello politico ed economico.
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