Parte a rilento l’Assegno di inclusione 2024: domande bocciate a causa di alcuni frequenti errori: la guida per evitare di farli.
L’Assegno di inclusione, il contributo statale che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza riservato ai cittadini considerati ‘occupabili’, sta partendo a fatica. A fronte di 737mila richieste, il beneficio è stato finora erogato a soli 480 mila nuclei familiari.
Delle domande rimanenti 182.350 sono state bocciate e molte altre necessitano di ulteriori verifiche prima di essere evase, dal momento che i requisiti per beneficiare dell’aiuto sono diventati più stringenti rispetti a quelli per il RdC. Ma quali sono i motivi che hanno portato a così tante richieste respinte e ad un simile rallentamento? Ecco quali sono gli errori da non fare per evitare di vedersi negare il beneficio.
Come abbiamo anticipato poco fa, secondo quanto confermato anche dall’Inps, l’erogazione dell’Assegno di inclusione del valore di medio di 620 euro che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza è partita male. Tante le domande arrivate e numerosissime quelle respinte. Ben il 23,4% del totale.
Il fenomeno sarebbe legato di fatto non solo ai requisiti resi più stringenti rispetto a quelli del Reddito di Cittadinanza, ma anche ad una serie di errori verificatisi durante la compilazione delle domande. Non a caso 24.114 richieste necessitano di un supplemento di istruttoria per l’accertamento di disabilità o nucleo familiare non conforme.
Ben 77.331 domande richiedono approfondimenti per dichiarazione sostitutiva unica difforme e 801 sono sospese in attesa di ulteriori controlli sulla residenza anagrafica. Vediamo più nel dettaglio quali sono gli errori comuni da evitare per non vedere la propria richiesta respinta o sospesa:
L’Inps tuttavia assicura che i controlli relativi alle domande che richiedono nuove verifiche verranno terminati entro la fine della prossima settimana. Ad ogni modo, alla luce di quanto verificatosi finora, il Governo starebbe pensando di rivedere i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione, al fine di ampliare la platea dei beneficiari, applicando in particolare una revisione dell’Isee.
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