In vista della compilazione del modello 730/20284 attenzione a non dimenticare questo credito d’imposta: ecco i dettagli.
Il modello 730 consente ad ogni lavoratore dipendente e pensionato di fornire un quadro chiaro dei redditi. In alcuni casi la compilazione di questo modello consente anche di ricevere un piccolo rimborso, in base al saldo tra entrate e uscite.
Affidarsi a questo documento è assolutamente importante ma è necessario sapere cosa inserire al suo interno per non stilare un modello 730 in maniera sbagliata. Per tale ragione è necessario inserire un determinato credito d’imposta: i canoni di locazione.
Il modello 730/2024, utilizzato per dichiarare i redditi percepiti durante il 2023, consente di indicare il credito d’imposta per i canoni di locazione che sono stati percepiti. Questa possibilità è data dall’articolo 26 del TUIR, il quale ha disposto che per i ratei dell’affitto venuti a scadenza e non percepiti venga riconosciuto un credito d’imposta della stessa cifra. Entriamo nei dettagli per capire come evitare delle tasse secondarie.
All’interno del modello 730/2024 è consentito inserire il credito d’imposta per i canoni di locazione che non sono stati percepiti nel corso del 2023. L’introduzione di questa possibilità deriva dall’articolo 26 del TUIR, modificato dal decreto Legge n. 34 e poi convertito in legge, che ha fornito tre disposizioni:
I contribuenti hanno la possibilità di indicare il credito d’imposta all’interno della prima dichiarazione dei redditi utile. La stessa deve essere successiva alla conclusione del procedimento giurisdizionale di convalida dello sfratto. Ad ogni modo, l’operazione deve verificarsi entro il termine ordinario di prescrizione, che corrisponde a dieci anni.
Se il contribuente non ha intenzione di avvalersi del credito d’imposta nel modello 730 può presentare un’istanza di rimborso agli uffici finanziari competente. La presentazione deve avvenire entro i termini di prescrizione previsti in dieci anni.
Per poter inserire i canoni di locazione non percepiti è necessario utilizzare il Quadro G dove è presente Rigo G1 – Credito d’imposta per i canoni di locazione non percepiti. Qui bisogna indicare quale credito d’imposta spetta per le imposte che sono state versate e la situazione di morosità dell’inquilino accertata tramite un dovuto provvedimento.
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