Quante storie e leggende di fantasmi a Napoli, con storie suggestive, affascinanti e molto spesso anche inquietanti e che spaventano. Quali sono i luoghi da visitare.
Fantasmi a Napoli, sono tantissime le storie che legano il soprannaturale e tanti luoghi evocativi della città. Leggende e miti si rincorrono, ed appartengono a diverse epoche storiche, giungendo fino ai giorni nostri. Uno dei più famosi è il Cimitero delle Fontanelle, realizzato con i teschi e le ossa di incastonati tra loro a formare delle pareti sinistre.
Napoli ha una storia molto antica, con le sue origini che risalgono al 475 a.C. circa, su quanto restava della più antica città di Partenope dell’VIII secolo a.C. Ne sono successe di cose da allora, come ad esempio la costruzione di Castel dell’Ovo e la leggenda che ha dato il nome a questa immane costruzione di epoca pre-imperiale (I sec. a.C.). Castel dell’Ovo era noto come Castrum Lucullanum. Il riferimento all’uovo (l’ovo, n.d.r.) deriva da una leggenda diffusasi nel Medioevo che voleva il poeta Virgilio in persona avere deposto ai suoi tempi un uovo nelle segrete del castello. Quando si sarebbe rotto, avrebbe segnato una serie di disastri e di catastrofi per Napoli.
In tutte le case di Napoli invece, da generazioni si pensa che, in qualsiasi momento, potrebbe avvenire la visita del “Munaciello”. Un vezzeggiativo che sta per “piccolo monaco”. E che, nell’immaginario collettivo, porta dei doni come somme di denaro o numeri da giocare al lotto. Chi vive nelle abitazioni dove il Munaciello è stato sarebbe solito trovare tutto ciò al risveglio. Ma il Munaciello è una entità dalla natura dispettosa, e non è detto che faccia sempre ed esclusivamente dei doni. A volte può anche combinare qualche pasticcio e fare dei rumori di notte, o rompere degli oggetti.
Un’altra leggenda piena di fascino è quella che riguarda l’orfana di Palazzo Spinelli, sito in via dei Tribunali. Vede come protagonista Bianca, una adolescente adottata dal duca Spinelli. Ma la moglie di quest’ultimo, tale Lorenza, si dice che avrebbe fatto murare viva Bianca perché era molto gelosa delle attenzioni rivolte lei da suo marito.
Un’altra storia da conoscere, con tanto di luogo da visitare, è quello del fantasma della Gaiola. Il nome deriva da Villa della Gaiola, che si trova a Posillipo. La costruzione è vasta, spaziosa ed oggi disabitata. Deve una fama sinistra a tutte le sventure che sono capitate sistematicamente ad ogni proprietario che si è avvicendato nel corso del tempo.
In diversi sono morti di morte violenta o hanno subito dei lutti terribili, come Gianni Agnelli, che pure ha detenuto la proprietà della villa. Ed a Porta Nolana, presso Corso Garibaldi, circola la leggenda del fantasma dell’impiccato. Farebbe la sua comparsa nella tromba delle scale o davanti alle finestre, apposta per farsi vedere. E si tratterebbe di un fantasma spagnolo ucciso durante i tumulti con la popolazione napoletana e da allora in cerca di vendetta.
Nel quartiere Montecalvario, a via Concezione, ci sarebbe l’anima tormentata di un fantasma che è solito far trovare dei chiodi all’interno del pane di chi abita quella che una volta fu la sua dimora. Ma di storie su fantasmi a Napoli ce ne sono tante altre. Come quella del Diavolo Monaco, o degli spettri di Maria d’Avalos e del duca Fabrizio Carafa, amanti uccisi per gelosia dal marito di lei, e che aleggerebbero a Palazzo San Severo.
E non mancano miti e voci suggestive sulla Reggia di Capodimonte e sulle feste che ancora avverrebbero a distanza di tre secoli al suo interno, grazie alla regina Maria Carolina di Borbone. E poi ci sono le anime tormentate dell’Albergo dei Poveri, o di piazza Giambattista Vico, quelle dei due bambini della casa di Portici morti in un incendio. Ma tantissime altre sono le storie di fantasmi a Napoli che potremmo raccontare. E che chiunque può scoprire visitando la città.
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