Molti contribuenti stanno ricevendo un messaggio che comunica il blocco dell’erogazione del rimborso 730. Qual è l’errore scatenante?
L’attesa del rimborso 730 potrebbe durare ancora a lungo per tanti contribuenti. C’è chi inconsapevolmente ha commesso un errore a cui rimediare subito o dirà addio ai soldi spettanti di diritto.
Da maggio si può presentare la dichiarazione dei redditi obbligatoria accedendo al portale dell’Agenzia delle Entrate (o in alternativa rivolgendosi al CAF). In questo modo si potrà calcolare l’eventuale rimborso spettante ai lavoratori dipendenti percettori di busta paga, agli autonomi con Partita IVA, ai disoccupati percettori NASPI, ai pensionati e a tutti i cittadini che pagano l’IRPEF nel corso dell’anno. Naturalmente dal calcolo del 730 è possibile che venga fuori un debito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
In questo caso non si riceveranno somme aggiuntive bensì si noteranno trattenute nella busta paga o nel cedolino della pensione o si dovrà versare quando dovuto tramite modello F24. Ma torniamo all’eventualità migliore, quella di un rimborso. Questo arriva in tempi diversi in base al momento dell’inoltro della domanda e del valore del rimborso stesso. I lavoratori dovranno attendere un mese dall’invio della dichiarazione dei redditi, i pensionati due mesi mentre chi non ha il sostituto d’imposta potrebbe attendere fino ad ottobre/novembre.
Può accadere che nonostante si sia inviata la dichiarazione dei redditi già a giugno o luglio ancora non si sia ottenuto il rimborso 730. Accedendo al portale dell’Agenzia delle Entrate ed entrando nell’area personale tramite SPID o Carta di Identità Elettronica si leggerà che il pagamento non è stato effettuato. Cosa significa? Il messaggio viene inviato quando il beneficiario del rimborso e l’intestatario del conto corrente non coincidono.
In altri casi il versamento viene bloccato perché il conto corrente comunicato all’AdE risulta chiuso. Si capisce bene come in entrambi i casi l’Agenzia delle Entrate non potrà procedere con l’erogazione del rimborso. Fortunatamente un modo per rimediare all’errore c’è ed è facilmente attuabile. Il contribuente dovrà semplicemente correggere i dati IBAN se inesatti oppure comunicare il nuovo IBAN. Solo una volta che le correzioni saranno effettuate l’AdE potrà procedere con il versamento della somma spettante al cittadino.
Accedendo al cassetto fiscale tramite modalità telematiche, dunque, si potrà verificare sia lo stato della propria dichiarazione dei redditi che correggere eventuali errori che hanno bloccato il pagamento del rimborso 730. In alternativa le informazioni sui rimborsi si possono ottenere con una telefonata ai servizi di assistenza o recandosi presso un Ufficio dell’Agenzia delle Entrate.
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