Il cambiamento climatico sta influenzando tutti i settori, compreso quella della cremazione: è infatti arrivato il funerale ecologico.
Il funerale è uno dei riti civili/religiosi più praticati della storia, la sua origine risale infatti all’epoca dei Neanderthal. Questi antichi umani amavano ricoprire i corpi dei defunti con uno strato di polline, per dei motivi non del tutto chiari. Ciò che è certo invece è che i Neanderthal conoscessero benissimo l’esistenza della mortalità. Anzi, alcuni studiosi ritengono che credessero addirittura nell’aldilà, cioè in un mondo abitato da tutti coloro che hanno vissuto sulla Terra.
Un’altra pratica molto antica, che continua ad essere praticata ancora oggi, è la cremazione. Quest’ultima risale addirittura a 17.000 anni fa in Australia: i ricercatori hanno infatti trovato i resti di un corpo cremato nelle profondità del lago Mungo.
La cremazione ecologica
Secondo gli ultimi dati, il numero delle cremazioni è in costante crescita: in Italia c’è una percentuale del 34% sul totale dei defunti annuali. In cosa consiste allora questa antichissima pratica? Innanzitutto, lo scopo è quello di trasformare il corpo nei suoi tre elementi base, cioè il gas, i sali minerali e i frammenti ossei. Tutto questo è ovviamente possibile grazie al fuoco, il quale impiega circa 90 minuti per ultimare il processo.
Tuttavia, si tratta di un metodo che impatta negativamente sull’ambiente, gli impianti moderni rilasciano infatti un numero eccessivo di agenti inquinanti nell’aria. In modo particolare, vengono dispersi nell’atmosfera terrestre il monossido di carbonio, gli ossidi di azoto e lo zolfo.
E non solo: fuoriescono anche i composti organici del cloro e del fluoro e persino i metalli pesanti. Recentemente, il più grande fornitore di servizi funebri del Regno Unito, chiamato Co-op Funeralcare, è riuscito a creare una tecnica più ecologica per la cremazione. Per la precisione, si tratta di un nuovo sistema che utilizza l’acqua per abbattere le emissioni nocive rilasciate nell’aria. Come funziona allora questa cremazione ad acqua?
Innanzitutto, il corpo del defunto viene collocato in un contenitore d’acciaio, insieme all’acqua e ad una soluzione alcalina. Dopodiché, grazie ad un processo di riscaldamento la carne viene trasformata in composti chimici: aminoacidi, peptidi, zuccheri e sali.
Infine, nel giro di tre o quattro ore si ottiene una polvere bianca, la quale viene inserita in un’urna e consegnata alla famiglia. Secondo i vertici dell’azienda britannica, il nuovo sistema è molto più pulito rispetto al precedente, soprattutto perché utilizza l’acqua al posto del fuoco. La cremazione tradizionale rilascia infatti circa 245 kg di emissioni di carbonio nell’atmosfera, ed è per questo che molte persone vorrebbero quella ad acqua.