Un interessante progetto riguarderà la città di Napoli, capoluogo della Regione Campania. Stiamo parlando di una realtà davvero sensazionale.
Nonostante le tante attrazioni culturali e storiche, Napoli continua a sorprendere i napoletani e anche i turisti che ogni anno la scelgono come meta per una gita fuori porta. Stiamo parlando di un progetto che catapulterà chiunque lo vorrà in un’altra dimensione e permetterà di conoscere ancora più a fondo questa meravigliosa città e tutta la sua storia.
Nello specifico, facciamo riferimento alla Galleria Museale che si troverà nel centro di Napoli e che farà parte del Parco Archeologico della Linea 1 della Metropolitana. La stessa sorgerà in piazza Municipio e andrà a completare la presenza del Parco Archeologico il quale, come sappiamo, riporta dei resti architettonici ritrovati nel corso degli scavi nella stazione stessa.
Cosa dobbiamo aspettarci dalla Galleria Museale che sorgerà a Napoli?
La Galleria Museale si presenta come un lungo ambiente, con oltre centro metri di lunghezza e sette metri di larghezza. Si trova nella Stazione Municipio ed è stata realizzata da parte dai due architetti Alvaro Siza ed Edurardo Souto de Moura. La Galleria Museale prevede un pavimento fatto di lastre di pietra scura ed il lato destro composto dall’antico muro del torrione del Molo dell’epoca dei viceré
Già sappiamo che l’esposizione si dividerà in cinque aree tematiche. Nella prima saranno presentate le ceramiche del Bronzo Medio, la fase della protostoria, e poi l’età che oscilla tra Parthenope e Neapolis e quella ellenistica. Nella seconda sezione troveremo l’età imperiale, con il nuovo porto e l’edilizia circostante.
Poi sarà la volta della terza sezione con l’età Tardo Antico e l’Alto Medioevo che rappresentano il declino del porto, il conseguente insabbiamento, l’abbandono e poi le nuove tipologie di occupazione. La quarta sezione è rivolta al Basso Medioevo che prevede una nuova vitalità urbana con dei quartieri residenziali.
Infine, la quinta ed ultima sezione è dedicata all’età moderna. Ci si concentrerà su Castel Nuovo all’epoca di Federico I d’Aragona e dei viceré di Spagna. Poi, sarà la volta del XV secolo con la cittadella aragonese. Infine si noteranno la cinta bastionata e la varie trasformazioni che l’hanno interessata dal XVI al XVIII secolo.
L’ambiente e il tempo dei lavori
Sappiamo che la Galleria Museale prevede un soffitto inclinato che sarà in pendenza verso la fine della galleria. Se vogliamo essere precisi, si inizia con 450 cm per arrivare al fondo con 270 cm. Di conseguenza, all’abbassamento del soffitto ci sarà un innalzamento delle teche via via che ci si avvicina alla fine.
A tal proposito, le teche hanno un basamento in acciaio inox specchiante che permette di riflettere il pavimento circostante. Questo espediente è stato usato perché si vada a creare l’illusione che le stesse risultino sospese per aria. Infine, responsabile dei tempi di lavorazione è l’ingegner Nicola Masella il quale ritiene che saranno necessarie 48 settimane per vedere il progetto finito.