Lo straordinario potrebbe diventare non più un’opzione di lavoro, ma una richiesta a cui non potersi rifiutare. Il lavoratore che può fare?
A prescindere dal lavoro che si faccia, è possibile che ai lavoratori venga chiesto di fare uno o più straordinari. Possiamo dire che gli straordinari sono diventati quasi d’obbligo, anche se la loro natura è l’esatto opposto. Pertanto, se un lavoratore si rifiuta di eseguire uno straordinario, che cosa succede? Quando può rifiutarsi di farlo?
Per capire bene di cosa stiamo parlando, bisogna sapere che gli straordinari sono regolamentati dal Decreto Legislativo n. 66/2003 oltre che dai contratti collettivi nazionali. In essi sono riportati i limiti massimi di ore straordinarie. Scendendo nello specifico, il limite massimo è di 250 ore di straordinario all’anno, ma ci sono delle situazioni in cui può variare.
Ore di lavorio di straordinario e come deve comportasi un lavoratore?
Diciamo che normalmente un lavoratore può rinunciare alle ore di straordinario, anche se un simile rifiuto potrebbe essere considerato un mancato adempimento degli obblighi previsti dal contratto. Questa situazione è contemplata se l’azienda ha urgente necessità di ricorrere agli straordinari per motivi di organizzazione o di produzione.
Se il rifiuto del lavoratore non è giustificato, possono esserci delle serie conseguenze per il lavoratore, come ad esempio delle sanzioni disciplinari o addirittura il licenziamento nella peggiore delle ipotesi. Il datore di lavoro, in questo ultimo caso, deve inviare una raccomandata con contestazione disciplinare e consentire 5 giorni al lavoratore di difendersi e presentarsi al lavoro per discutere della situazione.
Infatti, il lavoratore ha tutta la facoltà di rifiutare gli straordinari se vi sono problemi di salute o impegni familiari che lo impediscono. Tra l’altro, il lavoratore deve comunicare in maniera anticipata al datore il motivo di un simile rifiuto, magari mettendolo per iscritto per evitare che ci possano essere degli equivoci tra i due.
Le ultime cose da sapere
Inoltre, tenendo conto del contratto collettivo, il datore di lavoro deve consultare i sindacati prima di chiedere ai suoi dipendenti gli straordinari, qualora questi superino determinate ore di extra. Infine, se il lavoratore è licenziato per giustificato motivo perché ha rifiutato uno straordinario, ha diritto al preavviso e può rivolgersi al giudice del lavoro per richiedere risarcimenti o indennizzi e contestare, ovviamente, il licenziamento.
Tuttavia, bisogna ricordare che si può contestare il licenziamento tramite una lettera il cui destinatario è il datore di lavoro. Questa può essere inviata tramite raccomandata o PEC entro 60 giorni dal licenziamento. Nei 180 giorni che ne conseguiranno, potrà essere richiesto il ricordo in tribunale.