Nel corso di una intervista che ha rilasciato al “Fatto Quotidiano” è intervenuto Roberto Zaccaria. Quest’ultimo ha voluto lanciare un avvertimento alla premier, Giorgia Meloni
Roberto Zaccaria è stato fin troppo chiaro nel corso di una intervista al ‘Fatto Quotidiano‘. Se non si è trattato di un vero e proprio avvertimento nei confronti di Giorgia Meloni allora poco ci è mancato. Nel corso della stessa ha precisato che il popolo, da un momento all’altro, è pronto a scendere in piazza e si riprenderà quello spazio. Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Nella politica esiste un orologio indiscutibile, ovvero la campagna per il referendum per annullare la revisione costituzionale della premier“.
Non ha assolutamente dubbi in merito: “Facciamo passare quest’anno. Oltre alle elezioni europee accadrà il prevedibile. La vittoria della Meloni? Nel 2001 Berlusconi vinse nettamente. Tre anni dopo arrivarono i primi insuccessi del centrodestra. Nel 2006 il trionfo dell’Ulivo“.
Poi ha continuato: “Piazze vuote? Un po’ come il Covid adesso è il tempo dell’immunizzazione. Adesso è in corso la vaccinazione. Stiamo prendendo coscienza della cifra culturale e della politica della destra di governo. Senza dimenticare anche la loro modestia ed arroganza. La loro voglia di prendersi tutto che li rende insaziabili“.
Zaccaria: “Referendum premierato? La gente si farà sentire”
Soprattutto in merito all’argomento del referendum sul premierato Zaccaria si esprime: “La gente si farà sentire con la sua voce. Proprio come successe con Berlusconi anni fa“. Sul nome dei “girotondi” ha spiegato il motivo di questa decisione: “Bastavano poche decine di noi per accerchiare in maniera simbolica in un girotondo un palazzo del potere. Il simbolismo era efficace“.
L’ex presidente della Rai e deputato del Partito Democratico si sofferma ancora sul governo Meloni: “Iniziano col rave fino ad arrivare all’occupazione della Rai senza dimenticare l’autonomia differenziata che dividerà l’Italia in due. Per non parlare dell’adunata di Acca Larentia a dir poco inquietante. Il referendum sarà come una grande campagna vaccinale“.