La Regione Campania si trova ad affrontare un’escalation di casi legati alla febbre del Nilo, con tre vittime registrate fino a ora.
La situazione epidemiologica si aggrava, suscitando preoccupazione tra le autorità sanitarie e la popolazione.
Recentemente, sono stati segnalati altri due pazienti affetti dalla febbre del Nilo, entrambi attualmente ricoverati in isolamento presso l’ospedale Ruggi di Salerno.
Tra i casi già noti, vi è un uomo di 60 anni proveniente da Roccadaspide che mostra segni di miglioramento e un settantenne di San Mango Piemonte che versa in stato comatoso. Un ulteriore caso preoccupante riguarda un 78enne di Agropoli, ricoverato in rianimazione a Napoli a causa di complicanze neurologiche.
La febbre West Nile è causata dal virus West Nile (WNV), appartenente alla famiglia dei Flaviviridae. Isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda nella regione del West Nile, il virus ha una diffusione globale che tocca Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Gli uccelli selvatici rappresentano il principale serbatoio del virus mentre le zanzare del genere Culex ne sono i vettori principali verso l’uomo. Sebbene meno comuni, altre vie di trasmissione includono trapianti d’organo, trasfusioni sanguigne e trasmissione madre-feto.
Il periodo d’incubazione varia da 2 a 21 giorni dopo la puntura della zanzara infetta. La maggior parte degli individui colpiti non manifesta sintomi evidenti; tuttavia circa il 20% sviluppa manifestazioni lievi quali febbre, mal di testa e nausea che possono persistere per alcuni giorni o settimane. I sintomi tendono a variare significativamente con l’età dell’individuo colpito.
In meno dell’1% dei casi infetti si presentano sintomi gravi come forte mal di testa, debolezza muscolare fino al coma o paralisi; alcuni effetti neurologici possono risultare permanenti ed esiste una mortalità stimata intorno all’1 su mille per encefalite letale causata dal virus.
Le autorità sanitarie stanno intensificando gli sforzi per contenere la diffusione della malattia attraverso campagne informative rivolte alla popolazione sulla necessità di proteggersi dalle punture delle zanzare e sulle misure preventive da adottare. L’allerta rimane alta vista la potenziale gravità delle complicazioni associate al virus West Nile.
L’impegno congiunto tra istituzioni sanitarie locali e internazionali mira a monitorare attentamente l’evolversi della situazione in Campania per intervenire tempestivamente contro ulteriori focolai epidemici della febbre del Nilo.
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